Paragrafo 1
Le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni per il 2025 rappresentano il fulcro della mobilità annuale del personale scolastico in Italia. Queste misure offrono ai docenti la possibilità di avvicinarsi temporaneamente alle proprie famiglie, pur restando formalmente titolari in una diversa sede. Le utilizzazioni riguardano soprattutto insegnanti con motivi particolari come esubero o trasferimenti d’ufficio, mentre le assegnazioni provvisorie sono richieste per ragioni familiari, assistenziali (spesso collegate alla Legge 104), di salute o per scambi consensuali tra colleghi. È importante sottolineare che possono accedere a queste procedure solo il personale di ruolo, inclusi docenti, personale educativo, insegnanti di religione e, in casi specifici, personale ATA. Tutto il processo è regolamentato da un’ordinanza ministeriale e viene attivato ogni anno su base volontaria, senza alcuna implicazione di trasferimento permanente ma solo per un anno scolastico. Pertanto, la mobilità annuale va letta come una misura temporanea, gestita attraverso una domanda che va presentata ogni anno, per soddisfare esigenze temporanee sia degli insegnanti che delle scuole senza scardinare l’assetto definitivo dell’organico e delle sedi.
Paragrafo 2
Un tema centrale legato alle assegnazioni provvisorie 2025 è la questione della continuità scolastica. Persiste la convinzione, tra molti insegnanti, che sia possibile ottenere una sorta di diritto alla riconferma nell’istituto dove si è stati assegnati l’anno precedente tramite questa procedura. Tuttavia, la normativa è esplicita: l’assegnazione provvisoria non garantisce alcuna continuità. Ogni anno tutte le domande vengono trattate come nuove e non esiste il diritto alla stessa scuola assegnata precedentemente, nemmeno per chi presenta figli minori, motivi di salute o gode della precedenza ai sensi della Legge 104. È possibile fare richiesta per più scuole secondo le preferenze, ma l’attribuzione finale dipende dalla graduatoria, dalle precedenze riconosciute e dal numero di posti disponibili, che sono sempre quelli rimasti vacanti dopo i movimenti definitivi e le nuove immissioni in ruolo. Anche i docenti beneficiari della Legge 104 devono ripresentare domanda annualmente, senza alcuna certezza di poter continuare nella stessa sede; viene assicurata solo la precedenza all’interno della provincia e per lo specifico tipo di posto, non per l’istituto.
Paragrafo 3
Dal punto di vista operativo, la procedura per le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni prevede alcune fasi chiave. Le domande si presentano generalmente tra fine giugno e metà luglio, attraverso la piattaforma telematica ministeriale Istanze Online. Dopo la chiusura, vengono pubblicate le graduatorie che stabiliscono le priorità dei candidati, valutando punteggio, anzianità e precedenze. È possibile presentare reclamo in caso di errori entro pochi giorni dalla pubblicazione delle graduatorie stesse. Gli esiti delle assegnazioni vengono comunicati prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, e chi non risulta assegnato o utilizzato resta nella scuola di titolarità. In definitiva, ai docenti si consiglia di prepararsi accuratamente, monitorare gli avvisi e predisporre con cura la documentazione per precedenze. Occorre inoltre ricordare che l’assegnazione provvisoria non può essere considerata una soluzione definitiva: essa va intesa come risposta temporanea ad esigenze familiari o organizzative, senza aspettarsi una stabilizzazione della sede assegnata che rimane sempre, per legge e prassi, solo per un anno alla volta.