
Dirigenti scolastici: novità su arretrati e trattativa 2024/2025
La retribuzione dei dirigenti scolastici rappresenta un tema centrale nel panorama italiano, data la crescente complessità e rilevanza di questo ruolo nelle istituzioni scolastiche. Il quadro normativo prevede specifiche trattative sindacali e accordi che regolano le indennità di posizione e di risultato, aggiornate periodicamente in base alle risorse stanziate, come i fondi PNRR. Il 19 giugno 2024 si è svolto un incontro cruciale al Ministero dell’Istruzione, dove sono stati discussi gli arretrati per il triennio 2020/2023 e la trattativa per il rinnovo delle retribuzioni relative all’anno scolastico 2024/2025. In particolare, è stata raggiunta un’intesa sugli arretrati, fermo restando che la definizione degli importi variabili per il prossimo anno resta ancora oggetto di successivi incontri. Gli addetti ai lavori riconoscono l’importanza di una retribuzione trasparente e adeguata, elemento considerato essenziale per la motivazione e la stabilità della funzione dirigenziale nelle scuole.
Un aspetto significativo emerso dalla trattativa è stato l’accoglimento delle richieste sindacali circa la liquidazione degli arretrati relativi agli anni 2020/21, 2021/22 e 2022/23. Gli importi, legati sia all’indennità di posizione sia a quella di risultato, saranno riconosciuti proporzionalmente al servizio svolto, con particolare attenzione ai dirigenti che hanno dimostrato un impegno rilevante anche durante la pandemia e nella gestione delle risorse PNRR. La tempistica prevista per il pagamento punta a completare le erogazioni entro la fine dell’anno, con priorità per coloro che hanno valorizzato i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questa scelta intende premiare chi si è speso in progetti di innovazione digitale, ampliamento dell’offerta formativa e inclusione, accentuando il nesso tra responsabilità gestionali e riconoscimento economico. Restano tuttavia da chiarire i criteri dettagliati per l’assegnazione di questi importi e le modalità di calcolo nei casi di mobilità o complessità gestionale.
Sul versante delle trattative per le retribuzioni 2024/2025, l’amministrazione e le rappresentanze sindacali hanno manifestato intenzione di aggiornare le indennità alla luce di nuovi compiti, maggiori responsabilità e della crescente articolazione delle funzioni dirigenziali. Tuttavia, l’impossibilità di definire con precisione gli importi variabili, legata ai parametri da aggiornare e alle differenze tra istituto e istituto, rimanda il confronto a ulteriori incontri previsti a luglio. Le organizzazioni sindacali chiedono trasparenza sulle tempistiche e chiarezza sui criteri, mentre il ministero promette apertura e dialogo tecnico. Il processo è reso più delicato dall’ingresso, per la prima volta, di una logica premiale legata all’utilizzo efficace dei fondi PNRR, prospettando un futuro in cui la dirigenza scolastica sarà premiata anche per competenze manageriali e capacità di innovazione. Il percorso verso una definizione equa e puntuale di questi aspetti resta dunque ancora aperto ma, almeno sul fronte degli arretrati, per i dirigenti si profila una concreta risposta alle attese.