
Eduzione sessuo-affettiva nelle scuole: al via le audizioni parlamentari sul consenso informato
Il 1° luglio 2025 ha segnato l’avvio delle audizioni parlamentari sul disegno di legge che propone l’introduzione dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole italiane, con particolare attenzione al ruolo cruciale del consenso informato delle famiglie. Questo percorso normativo nasce dall’esigenza di uniformare un tema spesso trattato in modo frammentato a livello territoriale, per promuovere nei giovani una conoscenza consapevole dei temi legati alla sessualità, alle relazioni e al rispetto reciproco. Il ddl prevede che queste attività si svolgano come momenti extracurricolari, richiedendo obbligatoriamente l’autorizzazione dei genitori o tutori legali attraverso un consenso informato. Tale clausola rappresenta un punto di mediazione tra il dovere dello Stato di garantire un’educazione completa e il diritto delle famiglie di partecipare attivamente alle decisioni educative, sebbene preoccupazioni circa possibili rallentamenti o esclusioni persistano.
Le audizioni parlamentari coinvolgono rappresentanti di associazioni familiari, esperti, psicologi, pedagogisti e dirigenti scolastici, con l’obiettivo di confrontarsi per migliorare il testo legislativo. Importanti critiche provengono da figure come Ludovico Abbaticchio, che definisce il ddl anacronistico e segnala il rischio che il consenso obbligatorio limiti l’accesso alla formazione per i ragazzi più vulnerabili. Le attività extracurricolari previste dovranno essere gestite da personale qualificato, con contenuti chiari e adeguati all’età, ispirandosi anche a best practice internazionali che hanno dimostrato benefici evidenti in termini di prevenzione di fenomeni quali bullismo, violenza di genere e malattie sessualmente trasmissibili.
Il contesto italiano, tuttavia, deve confrontarsi con peculiari sensibilità culturali e religiose, che influenzano il dibattito e le aspettative delle famiglie, le quali, pur in maggioranza favorevoli a un’educazione affettiva nelle scuole, chiedono trasparenza e partecipazione attiva. Questo processo legislativo rappresenta una sfida complessa per la scuola italiana, chiamata a farsi centrale nel percorso di crescita personale degli studenti, contribuendo a formare cittadini consapevoli e capaci di relazioni sane e rispettose. Il successo dipenderà dalla capacità di mediazione, ascolto e collaborazione tra istituzioni, famiglie e operatori educativi.