
Emergenza caldo nelle scuole italiane: solo il 6,45% degli edifici è climatizzato, il 90% ancora in sofferenza
L’Italia sta affrontando un’emergenza caldo nelle scuole: solo il 6,45% degli edifici scolastici pubblici è climatizzato, lasciando il 90% delle strutture in grave sofferenza durante le ondate di calore estive. Le condizioni climatiche estreme influiscono negativamente sulla salute e sul rendimento degli studenti, con pesanti ricadute durante momenti cruciali come gli esami di maturità. Le testimonianze di docenti e famiglie evidenziano un disagio quotidiano forte, aggravato dalla mancanza di interventi strutturali adeguati. Le ragioni di questa carenza sono molteplici: dagli vincoli architettonici e normativi, ai limiti economici e alle preoccupazioni ambientali legate ai consumi energetici. Sebbene l’investimento necessario per dotare tutte le scuole di condizionatori sia stimato tra 180 e 210 milioni di euro, una cifra sostenibile a livello nazionale, manca ancora una volontà politica concreta per un piano coordinato. Nel frattempo, molte scuole adottano soluzioni alternative per mitigare il caldo, ma queste restano insufficienti. Il confronto internazionale mostra come altri Paesi con climi simili gestiscano la problematica con sistemi più avanzati e integrati. Guardando al futuro, è prioritario ripensare l’edilizia scolastica con criteri di bioclimatica e sostenibilità, realizzando scuole più fresche e resilienti. Solo così si potrà garantire il diritto allo studio e il benessere di studenti e lavoratori, nell’ottica di una reale innovazione educativa e ambientale.