1. Novità normative, quadro generale e incremento importi
Il 2025 rappresenta un anno di svolta per il risarcimento degli infortuni sul lavoro in Italia, grazie all’introduzione di nuove misure normative e finanziarie. Il Ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone, ha stanziato oltre 12 milioni di euro mirati a rafforzare il sostegno a lavoratori e famiglie colpite da incidenti lavorativi. Il contesto normativo si rinnova, pur restando ancorato al d.P.R. 1124/1965, e introduce procedure più snelle e digitalizzate, finalizzate a rendere rapido e trasparente il riconoscimento dell’indennizzo. Gli importi sono stati adeguati al costo della vita attuale e comprendono un aumento significativo delle somme per inabilità temporanea, permanente e per i casi di decesso. Fra i principi cardine, oltre all’aggiornamento periodico degli indennizzi, viene sottolineata la responsabilità dei datori di lavoro nella prevenzione e formazione, pilastri su cui si fonda la nuova stagione di sicurezza. Il rafforzamento normativo si concretizza anche tramite nuovi controlli sui luoghi di lavoro e maggiori opportunità di accesso ai benefici previsti, offrendo così sia una tutela economica sia un incentivo per investire nella prevenzione dei rischi professionali.
2. Importi aggiornati, modalità di richiesta e tutele estese
Tra le variazioni più rilevanti del 2025 spiccano gli aumenti degli importi riconosciuti: per l’inabilità temporanea, l’indennizzo giornaliero passa da 30 a 36 euro, mentre per le menomazioni permanenti si parte da un minimo di 5.800 euro (dal 6% al 10% di invalidità) fino a un massimo di 170.000 euro per l’invalidità totale. Le spese mediche vengono rimborsate fino a 10.000 euro, mentre gli indennizzi per decesso partono dai 52.000 euro per i familiari, con incrementi in presenza di figli minori. Le richieste devono essere trasmesse tempestivamente all’INAIL tramite una procedura digitalizzata, allegando il certificato medico e la documentazione necessaria. Il portale digitale dell’INAIL e i patronati offrono assistenza nelle fasi di istruttoria, riservando particolare attenzione alla completezza della documentazione per ridurre i tempi di liquidazione e il rischio di respingimento. Gli indennizzi sono cumulabili con altre forme di tutela (tranne eccezioni specifiche), e nuove regole facilitano l’accesso anche per categorie tradizionalmente più fragili, come lavoratori irregolari e immigrati regolarizzati. In caso di contestazioni o rigetto, è possibile ricorrere tramite patronato.
3. Prevenzione, formazione e prospettive future
L’aumento degli indennizzi rappresenta un primo passo all’interno di un progetto più ambizioso volto a rafforzare la cultura della sicurezza nei contesti lavorativi. Oltre agli incrementi economici, le riforme del 2025 prevedono obblighi annuali di formazione, introduzione di sistemi di allerta nei settori più rischiosi e maggiore sorveglianza tecnologica. L’accento non è solo sulla tutela post-evento, ma soprattutto sulla prevenzione, evidenziando la responsabilità collettiva delle imprese, dei lavoratori e delle istituzioni. Le parole della ministra Calderone sottolineano come la valorizzazione del lavoro passi sia attraverso la dignità economica delle indennità, sia tramite un innalzamento degli standard di sicurezza. Il futuro della tutela lavorativa punta quindi a una graduale, ma decisa, diminuzione degli incidenti, grazie a più fondi, controlli serrati e una consapevolezza condivisa: lavorare deve significare sicurezza, rispetto del valore della vita e accesso a diritti certi e tempestivi per tutti.