Maturità 2025: matematica tra eleganza e assenza di realtà

Maturità 2025: matematica tra eleganza e assenza di realtà

La seconda prova di matematica della maturità scientifica 2025 ha messo in luce un forte contrasto tra l’apprezzamento per l’eleganza teorica e la perplessità causata dall’assenza di problemi realistici e interdisciplinari. Gli studenti si sono trovati di fronte a due problemi alternativi, entrambi fortemente concentrati sullo studio di funzione e sulla discussione teorica, con esercizi di tipo astratto e poco spazio alla concretezza. La struttura della prova, basata su rigorosi criteri formali e senza riferimento ad applicazioni quotidiane o a contesti scientifici attuali, è stata giudicata limitante sia dagli studenti, che lamentano la scarsa utilità pratica dei quesiti, sia dai docenti, che sottolineano la poca affinità con l’insegnamento moderno. Le citazioni iniziali di Cartesio e Platone, pensate per innalzare il livello culturale, si sono dimostrate meri orpelli, non integrati nel percorso esplicativo dei problemi, lasciando così inalterata la percezione di una matematica autoreferenziale e distante dalla realtà.

Nonostante ragguardevoli riconoscimenti per l’eleganza, coerenza e linearità della traccia, sono emerse critiche sostanziali sull’assenza di domande innovative, sulla ripetitività della struttura e sulla mancanza di collegamenti interdisciplinari. La rigidità della prova ha dato l’impressione di penalizzare tanto gli studenti meno portati per l’astrazione quanto coloro che avrebbero potuto valorizzare capacità trasversali. Rispetto ai modelli europei di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, che spesso privilegiano problemi ancorati alla realtà e incentivano la riflessione sulle implicazioni pratiche e sociali della matematica, la seconda prova italiana appare ancora centrata su un paradigma teorico troppo chiuso. La matematica, per essere attuale e formativa, dovrebbe invece aprirsi al dialogo con le altre discipline, alla realtà e alle domande della contemporaneità, piccolo passo alla volta rinnovando pratiche e valutazioni.

Le implicazioni didattiche che emergono dalla discussione su questa prova chiamano a una revisione dei sistemi di valutazione, indirizzando la scuola italiana verso tracce più inclusive e ancorate al mondo reale. Si dovrebbe favorire l’introduzione di problemi contestualizzati, di domande a risposta aperta e di approcci interdisciplinari, coinvolgendo anche altre materie scientifiche e tecnologiche e valorizzando soft skills come il pensiero critico, la progettualità e la competenza argomentativa. Solo così la maturità scientifica potrà recuperare un ruolo centrale nella formazione di cittadini preparati a comprendere e affrontare le sfide di una società moderna, innovativa e complessa. L’auspicio è che questo dibattito porti a un cambio di prospettiva, reinserendo la matematica nella sua piena funzione educativa: non solo rigorosità formale, ma anche curiosità, apertura e spirito critico.

Questo sito web utilizza cookies e richiede i dati personali per rendere più agevole la tua esperienza di navigazione.