Primo paragrafo
Nell'ordinamento scolastico italiano, la scelta di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica rappresenta un momento di importante autodeterminazione per studenti e famiglie. La normativa in vigore, sancita dal Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa e aggiornata dalle successive disposizioni ministeriali, garantisce la libertà di coscienza e la tutela della pluralità degli orientamenti religiosi. In fase di iscrizione, in particolare alla prima classe sia della scuola primaria che della secondaria di primo grado, i genitori possono esprimere la propria preferenza scegliendo tra quattro opzioni: aderire all’insegnamento della religione cattolica, partecipare ad attività alternative, optare per studio individuale o per la non partecipazione a qualsiasi attività durante l’ora di religione. Le scuole sono tenute ad offrire opzioni alternative (come attività di approfondimento culturale, educazione civica, laboratori didattici, studio assistito o non assistito), che vengono deliberate dai collegi dei docenti in conformità alle disposizioni ministeriali. Questo meccanismo permette sia la valorizzazione del tempo scolastico per chi sceglie alternative sia il rispetto delle convinzioni personali, senza alcuna discriminazione o ripercussione sulla carriera scolastica e sulla valutazione degli studenti coinvolti.
Secondo paragrafo
La fase operativa della scelta assume concreta forma grazie all’utilizzo del "modulo C", documento fondamentale nel processo di iscrizione. Attraverso la piattaforma online predisposta dal Ministero dell’Istruzione, i genitori inseriscono le proprie preferenze rispetto all’adesione o meno all’ora di religione e, nel caso del "non avvalersi", esprimono le preferenze tra le attività alternative proposte dalla scuola. Il modulo C contiene i dati identificativi dello studente, la decisione sulla partecipazione all’insegnamento della religione cattolica e l’opzione scelta per l’attività alternativa. Fino all’invio definitivo del modulo C (che per l’anno scolastico 2025 dovrà essere trasmesso entro il 30 giugno), le famiglie possono rivedere o modificare la propria scelta. Solo con l’invio formale del modulo la decisione diventa vincolante per l’intero anno scolastico. Completata la procedura, la scuola utilizzerà le informazioni raccolte per strutturare l’organizzazione didattica, suddividere i gruppi classe e assegnare eventuale personale docente per le alternative. È bene che le famiglie prestino molta attenzione al rispetto della scadenza: eventuali ritardi o omissioni possono comportare incontri obbligatori con la scuola per formalizzare la scelta o difficoltà nell’organizzazione delle attività alternative.
Terzo paragrafo
Le implicazioni pratiche della scelta si riflettono sia sull’organizzazione familiare sia sul percorso formativo degli studenti. Optando per attività alternative, infatti, è possibile personalizzare maggiormente l’esperienza scolastica aderendo ad attività pensate per stimolare diverse competenze, dall’educazione civica alle attività artistiche o laboratori di lettura, spesso non vincolate a valutazione. In alcune scuole, per chi lo desidera ed è autorizzato, potrebbe essere consentita anche la non frequenza durante l’ora di religione. Risulta quindi fondamentale, soprattutto per i genitori, raccogliere informazioni dettagliate presso la segreteria scolastica, confrontarsi con altre famiglie e riflettere sulle esigenze specifiche, compresa l’organizzazione logistica in caso di permessi di entrata/uscita. Tra i suggerimenti principali, si raccomanda di tenere sotto controllo le scadenze, leggere con attenzione le comunicazioni della scuola e interagire con il personale docente per assicurarsi che l’opzione scelta risponda realmente alle necessità dello studente. In conclusione, questa procedura consente di valorizzare il principio della libertà educativa, favorendo la costruzione di un percorso formativo rispettoso della diversità e delle scelte individuali.