
Visti per studio USA: obbligo di profili social pubblici
Negli ultimi anni, l’introduzione di regole più stringenti da parte del governo degli Stati Uniti per i visti di studio ha generato un notevole dibattito internazionale. Dal 2025, tutti gli studenti stranieri che intendono studiare negli USA dovranno rendere pubblici i propri account social attivi negli ultimi cinque anni, rendendo questa informazione accessibile alle autorità per l’elaborazione del visto. Secondo le motivazioni ufficiali, la misura mira a rafforzare la sicurezza nazionale, consentendo di individuare potenziali rischi tramite la valutazione delle attività online dei richiedenti. Questa innovazione influisce sia su nuove domande che su rinnovi di visti già in corso ed è implementata attraverso la compilazione obbligatoria di una nuova sezione del modulo DS-160. L’impatto si fa sentire anche sui tempi di elaborazione, che risultano allungati a causa dell’analisi supplementare richiesta, costringendo numerosi studenti a rivedere i propri piani accademici e logistici.
L’obbligo di trasparenza sui social media solleva però numerose critiche e preoccupazioni. Organizzazioni per i diritti civili ed esperti di diritto internazionale hanno evidenziato i rischi associati alla privacy e alla discriminazione: l’obbligo di condividere informazioni personali e storicizzate esporrebbe i candidati a un controllo discrezionale e poco trasparente, con possibilità di respingimenti arbitrari. C’è anche timore per la sicurezza dei dati raccolti e per l’assenza di un reale meccanismo di revisione delle decisioni negative. Queste misure, secondo parte della comunità accademica e delle associazioni studentesche, potrebbero ridurre l’attrattività degli Stati Uniti come destinazione per lo studio, generando un potenziale calo delle iscrizioni di qualità e incentivando il flusso di studenti verso altri Paesi con normative più bilanciate tra sicurezza e tutela della privacy. Molte università americane, tra cui Harvard, MIT e Stanford, hanno espresso le loro preoccupazioni e richiesto maggiore chiarezza e trasparenza sulle modalità applicative della nuova policy.
In risposta a queste difficoltà, numerosi esperti e istituzioni hanno elaborato strategie per aiutare gli studenti a navigare la nuova burocrazia. Si consiglia di rivedere attentamente i propri account social prima di inoltrare la domanda, eliminando o archiviando contenuti che possano essere fraintesi, e di mantenere un profilo professionale e coerente con gli obiettivi accademici. È essenziale inoltre compilare con precisione il modulo di richiesta, partecipare a sessioni informative organizzate dalle università e mantenersi aggiornati sulle tempistiche e sui requisiti specifici delle rappresentanze consolari. Sul piano generale, la situazione resta fluida: potrebbero seguire emendamenti normativi oppure azioni legali collettive. Resta centrale, secondo gli analisti, garantire un equilibrio tra il principio della sicurezza nazionale e il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini internazionali, in modo da non compromettere l’apertura e la qualità dell’offerta accademica negli Stati Uniti.