
Sicurezza digitale e diritti online: le nuove priorità degli under 25 in Italia
---
Il ruolo centrale dei diritti digitali nella crescita dei giovani
Negli ultimi anni, la rapida evoluzione della società digitale ha imposto una riflessione radicale sui bisogni delle nuove generazioni, soprattutto riguardo la sicurezza online e l'accesso equo alle tecnologie. Dalla consultazione che ha coinvolto circa 2.500 giovani under 25 italiani, emergono con forza le otto priorità individuate: diritto alla sicurezza sulle piattaforme e sui social, accesso garantito e senza discriminazioni alla connessione internet, utilizzo di tecnologie appropriate all’età, formazione digitale già dalla scuola dell’infanzia, tutela della privacy e dei dati personali, contrasto a fenomeni come cyberbullismo e hate speech, lotta alla disinformazione online e infine sostegno psicologico per i disagi legati al digitale. Queste richieste rappresentano una fotografia della generazione cresciuta nell’era digitale, consapevole dei rischi ma anche delle opportunità offerte dal web, e determinata ad essere protagonista nella definizione e tutela dei propri diritti digitali.Il ruolo della scuola, delle istituzioni e dei fornitori di servizi
Uno degli aspetti più sentiti riguarda la necessità di integrare l’educazione digitale nei programmi scolastici fin dalla prima infanzia, con docenti preparati e laboratori pratici. È chiaro che la scuola viene vista come ambiente privilegiato non solo per trasmettere competenze tecniche ma anche per sviluppare capacità critiche e relazionali, fondamentali nella gestione della propria identità online e nella prevenzione di rischi come cyberbullismo o furto di identità. Un’ulteriore richiesta forte dai giovani riguarda una maggiore responsabilità dei fornitori di servizi digitali: viene chiesta l’implementazione di standard minimi di sicurezza, sistemi di segnalazione rapidi e trasparenti, e un coinvolgimento attivo nel collaborare con scuole, famiglie e istituzioni per la tutela degli utenti più giovani. Senza questi elementi, ogni tentativo di promuovere una cultura digitale davvero sicura rischia di essere inefficace e parziale.Verso una nuova cultura della sicurezza digitale condivisa
Il dibattito italiano rispecchia una sensibilità diffusa a livello europeo: le esigenze emerse dalla consultazione testimoniano come non basti più solo un approccio tecnico o repressione dei fenomeni negativi, ma sia necessario costruire una cultura trasversale della sicurezza, dove educazione, accesso equo alla rete e responsabilità condivisa siano le parole chiave. Le famiglie, chiamate ad un ruolo nuovo e più attivo, necessitano di supporto, formazione e strumenti pratici per accompagnare i figli in questo percorso. Le istituzioni, dal canto loro, sono invitate ad ascoltare attivamente, rendere partecipi i giovani nell’elaborazione delle politiche, e promuovere il coordinamento transnazionale. Solo includendo i ragazzi come interlocutori principali e sviluppando strategie concrete e inclusive si potrà favorire la crescita di una cittadinanza digitale consapevole, sicura e attenta ai diritti di tutti, elementi imprescindibili per la società del futuro.---