
Crescita ed Occupazione prima del Riarmo: L’Appello di Carlo Messina (Intesa) al Governo sulle Scelte Ue
La discussione attuale in Europa vede il riarmo dell’UE come una delle principali priorità politiche, spinta da rischi geopolitici, incertezze globali e richieste della NATO. Tuttavia, questa strategia solleva interrogativi tra economisti, industriali e banchieri sulle reali priorità dell’Unione. Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, sottolinea nell’editoriale pubblicato il 7 giugno 2025 su "La Stampa" che crescita economica e occupazione devono venire prima di qualsiasi accelerazione sulle spese militari. Secondo Messina, solo un’Europa forte nei fondamentali economici può parlare autorevolmente di sicurezza e difesa, evitando di compromettere benessere e competitività. Il suo monito pone l’accento sui rischi legati a un riarmo forzato: sottrazione di risorse a settori strategici come istruzione, ricerca e sanità, possibili aumenti fiscali e crescita del malcontento sociale. Si precisa che la coesione sociale e il consenso sono possibili solo in presenza di una piena occupazione stabile, dove i cittadini siano parte attiva di uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Il dibattito, secondo Messina, va dunque orientato su investimenti intelligenti, senza trascurare le esigenze di lungo periodo dell'intero sistema europeo.
Al centro della visione proposta da Messina vi è la necessità di rafforzare investimenti in tecnologia avanzata e infrastrutture condivise, considerati indispensabili per garantire crescita duratura e occupazione qualificata. Solo attraverso il sostegno a settori strategici come la digitalizzazione, la ricerca scientifica e la transizione energetica, l’Europa potrà emanciparsi dalla dipendenza tecnologica verso Stati Uniti e Asia. Messina sostiene che l’Unione deve puntare su piattaforme logistiche efficienti, reti sicure, mobilità sostenibile e hub di ricerca paneuropei. Tali scelte non solo generano nuovi posti di lavoro, ma creano anche le condizioni strutturali per una competitività globale autentica. Investimenti pubblici e privati, se ben coordinati, potrebbero rilanciare le economie nazionali, soprattutto nei paesi come l’Italia alle prese con emergenze occupazionali e necessità di modernizzazione. Messina invita quindi il governo a utilizzare in modo intelligente i fondi europei, evitando dispersioni e concentrandosi su obiettivi capaci di rafforzare il tessuto produttivo e sociale, così da poter affrontare anche future sfide in ambito difensivo.
Lo scenario delineato da Messina si traduce in precise implicazioni e alternative per il contesto italiano. Un’adesione acritica al riarmo UE potrebbe sottrarre fondi cruciali per scuola, università, sanità e ricerca, frenando la crescita di medio-lungo termine. In alternativa, investire sulle priorità individuate da Intesa Sanpaolo—politiche attive per il lavoro, sostegno alle start-up tecnologiche, riconversione industriale e partnership pubblico-private—consentirebbe di rafforzare il mercato occupazionale, stimolare l’innovazione e consolidare la competitività nazionale. Le banche, e Intesa in particolare, giocano un ruolo chiave in questo processo, facilitando l’accesso ai finanziamenti e sostenendo la transizione verso un’economia avanzata. Messina richiama infine politica ed imprese a una responsabilità condivisa: solo una base solida fatta di crescita, innovazione e coesione sociale può sostenere una nuova agenda di sicurezza europea. In sintesi, il dibattito sul riarmo UE non può prescindere da una strategia lungimirante centrata su sviluppo umano, tecnologico ed economico.