Windows 11 perde terreno a maggio: crescono le quote di Windows 10 nonostante la fine del supporto annunciata per ottobre 2025

Windows 11 perde terreno a maggio: crescono le quote di Windows 10 nonostante la fine del supporto annunciata per ottobre 2025

Paragrafo 1

Nel maggio 2025, il mercato dei sistemi operativi Microsoft è scosso da tendenze inattese: mentre ci si avvicina alla fine del supporto di Windows 10 (ottobre 2025), quest’ultimo registra una crescita (53,19%), superando Windows 11 che cala vistosamente fino al 43,23%. Questo scenario sorprende specialisti e utenti, dato che il più recente Windows 11 era stato lanciato puntando proprio ad accompagnare tutti gli utenti verso l'abbandono delle versioni precedenti. I dati, inconfutabili, evidenziano come una parte consistente di aziende e privati preferisca ancora la stabilità e la compatibilità garantite da Windows 10, nonostante l'imminente cessazione del supporto. Le cause del fenomeno sono molteplici: la riluttanza a cambiare piattaforma, la necessità di continuità nelle infrastrutture aziendali ma anche la mancanza di incentivi forti per passare al nuovo sistema operativo, che molti utenti percepiscono ancora come troppo orientato all’aspetto grafico e poco rivoluzionario nei contenuti funzionali. Questo sfondo introduce il tema del difficile equilibrio tra innovazione e conservazione nel processo di adozione tecnologica, particolarmente evidente nel mondo Windows, e dà l’idea di quanto sarà delicata la fase di transizione dopo la fatidica scadenza di ottobre 2025.

Paragrafo 2

L’analisi delle statistiche mondiali mostra come la diffusione di Windows 11 sia in calo e su base geografica risulti estremamente eterogenea. Nei mercati tecnologicamente maturi come Europa occidentale e Regno Unito, la quota di Windows 11 è più alta (fino al massimo storico del 57,12% nel Regno Unito) grazie a intensi investimenti in campagne di aggiornamento e un più agevole ricambio del parco hardware. Negli Stati Uniti, pur rimanendo Windows 11 molto diffuso, si osserva un arresto della crescita con qualche flessione dovuta alla saturazione del mercato, critiche alle nuove politiche aziendali di Microsoft e problemi di compatibilità con software professionale. Nei paesi asiatici e sudamericani, invece, la presenza di macchine con versioni legacy di Windows rimane significativa: qui la crescita di Windows 11 è più lenta, rallentata da infrastrutture datate e disponibilità di hardware limitata. Nel contesto globale, una piccola parte di utenti continua a usare sistemi non più supportati, come Windows 7, XP e 8.1, rendendo ancora più complessa la gestione della sicurezza informatica e la pianificazione degli aggiornamenti su larga scala.

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La risposta di Microsoft a questa situazione complessa si articola su più fronti: da una parte promuove l’aggiornamento a Windows 11 tramite incentivi e collaborazione con i produttori hardware, dall’altra propone misure temporanee di estensione del supporto per agevolare soprattutto le aziende che non possono migrare rapidamente. Le scelte degli utenti e delle organizzazioni sono intanto guidate dalla necessità di garantire continuità, sicurezza e compatibilità delle proprie attività digitali. Per il passaggio, Microsoft raccomanda di analizzare l’hardware, effettuare backup sistematici, formare il personale e rivolgersi a specialisti IT. Nell’immediato futuro, subito dopo ottobre 2025, ci si attende una consistente accelerazione verso Windows 11 ma anche un aumento dei rischi di sicurezza per chi rimarrà con versioni non supportate. In definitiva, la sfida per Microsoft e per tutti gli attori coinvolti sarà rendere questa transizione il meno traumatica possibile, adattando strategie e strumenti sia per le grandi realtà aziendali sia per i piccoli utenti privati, con l’obiettivo di mantenere alta la sicurezza e la produttività in un panorama IT in costante evoluzione.

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