Come ottenere la certificazione 104 per la scuola: tutte le novità del decreto 62/2024 e la procedura da seguire

Come ottenere la certificazione 104 per la scuola: tutte le novità del decreto 62/2024 e la procedura da seguire

La riforma introdotta dal decreto 62/2024 aggiorna in modo decisivo la procedura per l’acquisizione della certificazione 104 nella scuola italiana. La Legge 104/92, già cardine della tutela degli alunni con disabilità, viene potenziata sul piano operativo e procedurale, rafforzando i diritti degli studenti e l’uniformità delle pratiche su tutto il territorio nazionale. Dal 2025 in alcune province, e dal 2027 in tutta Italia, l’INPS avrà la responsabilità del riconoscimento della disabilità tramite apposite unità di valutazione, nelle quali saranno coinvolti anche rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità. Questo garantirà maggiore trasparenza nelle valutazioni, una riduzione delle differenze territoriali e una visione più integrata della condizione di disabilità, non solo sul piano medico ma anche sociale. L’iter per ottenere la certificazione diventa più semplice, partendo dalla visita dal medico curante, passando per la presentazione della domanda online all’INPS e la convocazione presso le nuove commissioni. Solo dopo il rilascio del verbale, la famiglia può presentare la certificazione alla scuola e accedere così a tutti i benefici previsti dalla legge. L’obiettivo esplicito della riforma è rendere l’inclusione scolastica reale, tempestiva e garantita ovunque.

La nuova certificazione 104 scolastica riveste un’importanza cruciale per gli studenti disabili e le loro famiglie. Essa rappresenta il presupposto per usufruire di numerosi vantaggi pratici: dall’assegnazione dell’insegnante di sostegno, alla personalizzazione dei percorsi didattici tramite il Piano Educativo Individualizzato, fino a permessi lavorativi retribuiti per i genitori e accesso a servizi di assistenza e trasporto. L’adozione di criteri omogenei e la velocizzazione delle tempistiche riducono il rischio che le famiglie debbano affrontare lungaggini burocratiche o trattamenti disomogenei, problemi che in passato hanno spesso ostacolato la piena fruizione dei diritti. Pur restando in vigore le vecchie certificazioni, la riforma offre la possibilità di aggiornamenti per riflettere l’evoluzione delle condizioni di salute. Da questo punto di vista, la collaborazione tra istituzioni, scuole, medici e associazioni diviene essenziale, sia per tutelare i diritti degli studenti già certificati, sia per accompagnare efficacemente le nuove richieste all’interno del percorso normativo aggiornato. In caso di criticità o ritardi è previsto un sistema di misure provvisorie e la possibilità di ricorso, rafforzando così la tutela legale delle famiglie coinvolte.

Tuttavia, la fase di avvio delle nuove regole richiede attenzione e informazione accurata. Dapprima, la riforma sarà applicata solo in alcune province selezionate, per dare modo alle istituzioni di raccogliere feedback, correggere eventuali criticità e affinare le procedure, estendendo poi l’innovazione a tutto il Paese entro il 2027. Le sfide principali concernono la necessità di informare tempestivamente famiglie, scuole e operatori sanitari sulle nuove modalità, nonché coordinare al meglio l’interazione tra sistemi esistenti e innovazioni. La presenza di rappresentanti delle associazioni nelle commissioni di valutazione dovrà effettivamente tradursi in maggiore attenzione alle esigenze specifiche degli studenti e in uno sguardo più attento alle questioni sociali. In prospettiva, con l’implementazione a regime di tutte le modifiche, la scuola italiana è destinata a diventare più inclusiva, trasparente ed efficace nel garantire l’accesso ai diritti fondamentali degli studenti con disabilità, contribuendo concretamente alla riduzione delle disuguaglianze educative e sociali.

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