
Stretta senza precedenti sui visti studenteschi negli Stati Uniti: Trump sospende tutte le procedure e introduce il controllo sui profili social
Con l’ordine esecutivo del 28 maggio 2025, l’amministrazione Trump ha imposto la sospensione a tempo indeterminato di tutti i visti per studenti stranieri negli Stati Uniti, in particolare quelli di tipo F-1 destinati a chi intende frequentare corsi accademici o linguistici. Questa decisione rappresenta una significativa rottura rispetto alla tradizione inclusiva delle università americane ed è stata giustificata dal segretario di Stato Marco Rubio come necessaria per rafforzare i controlli e tutelare la sicurezza nazionale. Le nuove regole prevedono criteri molto più severi per la concessione dei visti: maggiore attenzione alle motivazioni dello studente, valutazioni dettagliate della solidità finanziaria e garanzie sul rientro, e soprattutto l’introduzione del controllo sistematico dei profili social degli ultimi cinque anni. Tale misura mira a impedire ingressi considerati rischiosi, investigando attività e affiliazioni online, ma solleva grandi perplessità circa la tutela della privacy e la libertà d’espressione.
Le ripercussioni sulla comunità accademica statunitense sono state immediate e profonde. Le università americane, da sempre polo di attrazione globale e nel 2024 frequentate da oltre 1,1 milioni di studenti stranieri, rischiano ora un drastico calo delle iscrizioni internazionali con notevoli perdite economiche e culturali. Settori come alloggi, servizi, ristorazione e turismo potrebbero subire danni ingenti, mentre la riduzione della diversità minaccia l’innovazione nei campus e le collaborazioni scientifiche. Tra le categorie più colpite figurano anche dottorandi, ricercatori e partecipanti a programmi di scambio, che spesso rappresentano un valore aggiunto per ricerca e diplomazia scientifica. Le istituzioni universitarie stanno cercando di mediare e sollecitano un ripensamento delle nuove politiche, consapevoli che gli studenti stranieri rappresentano anche un investimento sul prestigio internazionale e la crescita culturale del Paese.
Sul piano personale, milioni di studenti e giovani aspiranti vedono svanire sogni e opportunità costruite in anni di preparazione. L’incertezza sulle tempistiche della sospensione e la possibilità di essere esclusi per opinioni espresse online alimentano stress e insicurezze. Si teme la possibilità di discriminazioni arbitrarie nei nuovi processi di selezione, difficoltà nell’interpretazione di profili social multilingue e una generale tendenza alla chiusura internazionale degli Stati Uniti, con il rischio di una fuga di talenti verso Paesi ritenuti più aperti come Canada o Unione Europea. Questa svolta normativa innesca un dibattito sulle frontiere tra sicurezza, diritti individuali e globalizzazione accademica: la comunità accademica e civile attende ora con apprensione le linee guida definitive, sperando che sappiano bilanciare le legittime esigenze di sicurezza con la protezione della libertà accademica e la valorizzazione della diversità.