
Caso Stellenbosch: Theuns du Toit assolto dalle accuse penali per l'incidente del laptop, ma resta l’ombra del provvedimento disciplinare
Il caso di Theuns du Toit, avvenuto nel maggio 2022 presso la Stellenbosch University, ha avuto ampio risalto mediatico e acceso un dibattito nazionale sulle violenze e i comportamenti scorretti nei campus universitari sudafricani. L'episodio vide du Toit accusato di aver urinato intenzionalmente sui libri e sul laptop del compagno Babalo Ndwayana, un atto filmato e poi diffuso sui social, generando una reazione decisa sia della comunità accademica sia dell'opinione pubblica. La rapidità di diffusione del video e lo sdegno suscitato resero il caso simbolo delle tensioni e delle sfide che il sistema universitario sudafricano deve affrontare in termini di rispetto e convivenza tra studenti.
Sul piano penale, la vicenda si è conclusa nel maggio 2025 con l’assoluzione di Theuns du Toit dopo un lungo processo. Il tribunale ha basato il verdetto sull’inaffidabilità delle testimonianze e sull’insufficienza della ricostruzione dei fatti, sottolineando la mancanza di prove certe per una condanna. Tuttavia, l’esito del processo non ha placato proteste e polemiche: molte voci hanno evidenziato i limiti della giustizia ordinaria nel trattare comportamenti lesivi della dignità, soprattutto quando avvengono all’interno di un contesto accademico che richiede standard etici particolarmente elevati per garantire ambienti sicuri e rispettosi.
Parallelamente all’iter giudiziario, la Stellenbosch University ha portato avanti una severa indagine disciplinare interna che ha condotto all’espulsione definitiva di du Toit. Le prove raccolte in ambito universitario, tra cui filmati e testimonianze, hanno permesso di applicare la sanzione più dura possibile secondo il regolamento accademico, segnalando un approccio deciso contro le violazioni del codice di condotta. Il provvedimento è stato accolto come un forte segnale verso la promozione di ambienti accademici etici, anche se la decisione ha alimentato un acceso dibattito sociale: alcuni l’hanno giudicata esemplare, altri troppo severa. Nel contesto sudafricano, dove la questione delle violenze nei campus è spesso centrale, il caso viene considerato un esempio rilevante di come le università possano agire autonomamente, prevenendo e sanzionando condotte lesive al di là dell’esito dei procedimenti penali. Questo approccio, tuttavia, richiede continui sforzi nell’implementazione di misure preventive e nel rafforzamento della cultura del rispetto all’interno della comunità universitaria.