Paragrafo 1
La situazione relativa al TFA Sostegno X Ciclo per il 2025 è caratterizzata da una significativa incertezza normativa e organizzativa che coinvolge migliaia di aspiranti insegnanti di sostegno. L’attenzione della comunità ruota attorno al tanto atteso Decreto Ministeriale (DM), il cui compito è autorizzare l’attivazione del nuovo ciclo di corsi presso le università italiane, definendo numero di posti, modalità e tempistiche delle prove e requisiti di accesso. La mancata pubblicazione, al 27 maggio 2025, del DM TFA Sostegno X, rispetto al precedente anno in cui il documento fu reso disponibile già a metà maggio, ha generato una serie di criticità: candidati impossibilitati a programmare percorsi personali e professionali, università che non possono pubblicare bandi e organizzare logistica e didattica, un clima di generale incertezza e apprensione. Sui canali informativi, forum e gruppi social si moltiplicano domande sul calendario delle prove, sia preselettive che scritte e orali, e si alimentano timori circa uno slittamento a settembre. Questo ritardo blocca a catena le procedure amministrative, l’offerta formativa delle università e la pianificazione delle attività necessarie per garantire la presenza effettiva di docenti di sostegno specializzati sin dall’inizio dell’anno scolastico.
Paragrafo 2
Il Decreto Ministeriale 92/2019 stabilisce regole chiare: il percorso deve concludersi entro il 30 giugno dell’anno successivo all’avvio e tutte le attività – prove preselettive, bandi, graduatorie, iscrizioni, didattica, laboratori, tirocini – vanno calendarizzate di conseguenza. Le università, entro i primi giorni di giugno, devono comunicare i posti disponibili, ma l’assenza del DM congela di fatto ogni decisione rendendo inefficaci anche i tentativi di pianificazione preventiva degli atenei. I possibili scenari riguardano soprattutto la data delle selezioni: una pubblicazione imminente del DM consentirebbe di svolgere le prove a luglio, garantendo più tempo per la formazione; viceversa, un’uscita ritardata sposterebbe le selezioni a settembre, comprimendo il calendario e mettendo a rischio la qualità della preparazione e la gestione del tirocinio pratico. La prospettiva che alcune università possano differenziare ulteriormente le date per motivi organizzativi interna aggiunge ulteriori variabili. Ogni giorno di ritardo incide su tempi tecnici amministrativi e didattici che, se compressi troppo, rischiano di impattare negativamente su candidati e scuole.
Paragrafo 3
Le prospettive future restano legate strettamente alle scelte e alle tempistiche ministeriali. Il dilatarsi dell’attesa si traduce concretamente nell’aumento di rischi: sovrapposizioni tra prove e attività lavorative o universitarie ordinarie, aumento del tasso di abbandono tra candidati impossibilitati ad adeguare i propri impegni, problemi logistici per le scuole che faticheranno a coprire i posti di sostegno all’avvio dell’anno. In questo scenario, si raccomanda agli aspiranti insegnanti di monitorare costantemente portali ufficiali, prepararsi su tutte le tipologie di prove e pianificare strategicamente permessi lavorativi o soluzioni logistiche alternative. È essenziale che istituzioni e università forniscano risposte trasparenti e puntuali, così da non minare la fiducia in un percorso formativo cruciale come quello degli insegnanti di sostegno: solo con maggiore chiarezza e rapidità d’azione sarà possibile restituire serenità e sicurezza a una comunità che costituisce un perno fondamentale per l’inclusione nelle scuole italiane.