
Innovazione italiana nella fusione nucleare: realizzato il primo magnete superconduttore per la macchina sperimentale Dtt
Il 26 maggio 2025 segna una data storica per la ricerca italiana con la produzione del primo magnete superconduttore destinato alla macchina sperimentale Dtt (Divertor Tokamak Test) presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati. Questo risultato rappresenta il culmine di decenni di investimento e collaborazione nel campo della fusione nucleare, un settore strategico sia dal punto di vista tecnologico che energetico. Il nuovo magnete, pesante 16 tonnellate e lungo quasi 6 metri, è stato realizzato da Asg Superconductors a La Spezia, un polo industriale all’avanguardia che conferma la capacità del tessuto produttivo italiano di realizzare componenti di altissima complessità. Il successo della produzione di questo componente è fondamentale per il funzionamento del Tokamak, in quanto è grazie ai magneti superconduttori—raffreddati a temperature criogeniche e costruiti con materiali avanzati—che sarà possibile confinare il plasma a oltre 100 milioni di gradi, condizione essenziale per avvicinare la fusione nucleare alle condizioni di energia industriale. Questo passo, oltre a dimostrare la solidità della ricerca scientifica nazionale, proietta l’Italia al centro della sfida globale per la produzione sostenibile di energia pulita e contribuisce a rafforzare la filiera industriale, scientifica ed educativa con ricadute dirette su occupazione, innovazione e competitività.
Il progetto Dtt, attivo nel cuore del Centro Ricerche ENEA di Frascati, si propone come uno degli impianti di ricerca più avanzati d’Europa per lo studio e lo sviluppo industriale della fusione nucleare. Pensata come piattaforma per la sperimentazione delle tecnologie più innovative, in particolare il divertore—componente centrale per la gestione del calore e delle impurità nel plasma—la macchina Dtt ha tra i suoi obiettivi: l’ottimizzazione del trasferimento energetico, la verifica di nuovi materiali resistenti a condizioni estreme, la dimostrazione della sostenibilità a lungo termine e la formazione di tecnici, ricercatori e ingegneri. Il progetto gode di un investimento pubblico e privato superiore ai 600 milioni di euro, coinvolgendo imprese, università e centri di ricerca in tutto il Paese. Questo sostegno non solo rappresenta un volano essenziale per la crescita della filiera tecnologica nazionale, ma inserisce la scienza italiana in una rete di collaborazioni europea e globale, complementare così ai grandi progetti internazionali come ITER e DEMO. L’indotto generato da Dtt si traduce in centinaia di posti di lavoro qualificati, nuove opportunità formative, sviluppo di tecnologie di frontiera e consolidamento della leadership italiana nel settore strategico dell’energia.
Guardando al futuro, la realizzazione e l’installazione dei 18 magneti superconduttori, il collaudo e l’avviamento della macchina sperimentale Dtt rappresentano non solo una sfida ingegneristica, ma anche un banco di prova per la capacità italiana di fare innovazione sistemica. Le prospettive offerte dalla fusione nucleare sono infatti una risposta concreta e sostenibile alla crescente domanda energetica globale e ai vincoli ambientali posti dalla crisi climatica: l’energia da fusione promette elevata sicurezza, assenza di emissioni di CO2, niente scorie radioattive a lunga durata e una disponibilità pressoché illimitata di combustibile. Tuttavia, sono ancora molte le sfide tecnologiche da affrontare, dalla stabilità del plasma alla gestione efficiente del calore, passando per la simulazione e la gestione di cicli prolungati in ambiente operativo reale. L’Italia, grazie a una filiera produttiva e di ricerca di prim’ordine, si pone in posizione di avanguardia nella strada verso il superamento delle barriere che ancora separano la fusione nucleare dall’applicazione industriale. In questo contesto, la macchina Dtt non è solo un successo tecnico, ma una piattaforma strategica per la formazione delle nuove generazioni, la crescita industriale e la costruzione di un modello energetico sicuro e sostenibile per il domani.