Allarme Consulenti del Lavoro: Entro il 2040 oltre 3,1 milioni di lavoratori in meno a causa della crisi demografica

Allarme Consulenti del Lavoro: Entro il 2040 oltre 3,1 milioni di lavoratori in meno a causa della crisi demografica

L'Italia sta affrontando una profonda crisi demografica causata da un declino continuo delle nascite e dall'invecchiamento della popolazione, fenomeno definito come "inverno demografico". Secondo i dati della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro presentati nel 2025, entro il 2040 il mercato del lavoro italiano perderà oltre 3,1 milioni di lavoratori, un calo che mette a rischio la sostenibilità economica e sociale del Paese. Questa situazione è aggravata dal fatto che la popolazione attiva si ridurrà di oltre 5 milioni di unità, con un impatto negativo su produttività, sistema pensionistico, welfare e crescita economica. Tra le cause principali del calo della natalità si trovano l'instabilità lavorativa giovanile, le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia, la carenza di politiche di supporto alle famiglie, l’aumento dei costi della vita e cambiamenti culturali che riducono la propensione alla genitorialità. Queste dinamiche pongono sfide rilevanti per mantenere il livello occupazionale raggiunto nel 2024, che rischia di essere solo temporaneo. Dal punto di vista territoriale, il Sud Italia, in particolare la Basilicata, appare particolarmente vulnerabile con un decremento percentuale elevato della popolazione attiva, fenomeno che accentuerà le disuguaglianze e indebolirà lo sviluppo locale. Per contrastare questa tendenza negativa, gli esperti suggeriscono una serie di strategie integrate, quali il rafforzamento delle politiche familiari, incentivi al rientro dei giovani emigrati, promozione dell’occupazione femminile, integrazione degli immigrati e formazione continua. È inoltre fondamentale rilanciare le politiche attive del lavoro attraverso orientamento, servizi di inclusione, collaborazione pubblico-privato e sostegni alla riqualificazione professionale. Solo con un impegno condiviso tra istituzioni, imprese, parti sociali e cittadini sarà possibile affrontare in modo efficace la sfida demografica e preservare il futuro occupazionale italiano, mantenendo la coesione sociale e garantendo opportunità nelle aree più a rischio, come il Mezzogiorno e la Basilicata. La capacità del Paese di reagire concretamente a queste dinamiche strutturali determinerà il successo o il fallimento della sua crescita economica e sociale nei prossimi decenni.

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