Carta del docente 2025: estensione ai precari e importo massimo di 500 euro. Cosa cambia con il nuovo decreto legge

Carta del docente 2025: estensione ai precari e importo massimo di 500 euro. Cosa cambia con il nuovo decreto legge

La Carta del docente, istituita nel 2015 con la legge della "Buona Scuola", celebra nel 2025 il suo decimo anniversario con un'importante evoluzione. Fino ad ora riservata ai docenti di ruolo, la misura dedicata alla formazione e all'aggiornamento professionale degli insegnanti verrà estesa anche ai docenti precari con contratto fino al 31 agosto, grazie all'approvazione del decreto legge da parte del Senato il 21 maggio 2025. Questo cambiamento storico mira a ridurre le disparità di trattamento tra personale a tempo indeterminato e supplenti, garantendo un accesso più ampio agli strumenti che promuovono la crescita professionale. L'importo massimo previsto per la Carta docente nel 2025 rimane fissato a 500 euro, ma la cifra effettiva potrebbe variare in base alle risorse disponibili e al numero di beneficiari; autorità ministeriali definiranno i criteri di assegnazione attraverso un decreto attuativo atteso prima dell'inizio dell'anno scolastico 2025/2026. Nel frattempo, per l'anno scolastico 2024/2025, non sono previste modifiche e il beneficio resta esclusivo per i docenti di ruolo, con l'obiettivo di evitare difficoltà operative e organizzative nel passaggio. L'estensione della Carta rappresenta un significativo investimento nella professionalità degli insegnanti precari, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nella scuola e promuovendo l'accesso a corsi, libri, strumenti digitali e altre risorse utili per l'aggiornamento continuo. Si tratta di una svolta che, pur apprezzata dalle sigle sindacali, solleva interrogativi legati alla sostenibilità finanziaria della misura, all'esclusione dei supplenti brevi e alla definizione puntuale delle modalità di utilizzo. In sintesi, il decreto del 2025 costituisce un passo importante verso un sistema educativo più equo e valorizzante, benché rimangano aspetti operativi da perfezionare e potenziali criticità da monitorare nel tempo, con l'obiettivo di garantire la dignità e il riconoscimento professionale di tutti gli insegnanti, elementi fondamentali per il futuro della scuola italiana.

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