
Giovani e Welfare in Italia: Ripensare il Futuro tra Lavoro, Contribuzione e Nuove Opportunità secondo l’INPS
Il rapporto tra giovani e welfare in Italia rappresenta una delle questioni chiave per affrontare le sfide sociali ed economiche attuali. Secondo il presidente dell'INPS, Gabriele Fava, è necessaria una vera e propria trasformazione del sistema di sicurezza sociale che coinvolga attivamente le nuove generazioni e si adatti ai cambiamenti demografici e del mercato del lavoro. La popolazione giovanile tra i 18 e i 34 anni conta 10,4 milioni di individui, di cui circa 7 milioni sono occupati, spesso in condizioni precarie caratterizzate da contratti a termine, apprendistato o lavoro autonomo. Questa realtà richiede un welfare che vada oltre l'assistenzialismo, diventando un incubatore di opportunità, formazione e inclusione, offrendo nuove possibilità di crescita, stabilità e partecipazione.
Un aspetto cruciale del dibattito riguarda la contribuzione previdenziale dei giovani: ben l'80% di loro ha contribuito in modo stabile negli ultimi cinque anni, segnalando una partecipazione attiva al sistema. Tuttavia, permangono criticità sostanziali quali salari medi inferiori rispetto agli adulti, interruzioni nelle carriere contributive, e scarsa presenza nella previdenza complementare. La frammentazione contributiva interessa circa 3 milioni di giovani, vittime di precariato, disoccupazione e contratti discontinuativi che mettono a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico e aumentano il rischio di esclusione sociale. Per contrastare queste problematiche, è fondamentale potenziare politiche di formazione, incentivare occupazioni stabili e migliorare l'integrazione tra istruzione e lavoro.
L'innovazione digitale rappresenta uno strumento fondamentale per avvicinare i giovani al welfare, come dimostra la rapida diffusione della nuova App INPS mobile, che consente accesso facile e trasparente alle proprie posizioni contributive e alle prestazioni sociali. La diffusione delle competenze digitali non solo semplifica l'accesso ai servizi, ma rafforza l'autonomia e la consapevolezza dei giovani utenti nei confronti del sistema previdenziale. Guardando al futuro, è indispensabile riformare il welfare ispirandosi anche a modelli europei di successo, adottando misure flessibili e inclusive che favoriscano la continuità contributiva e la protezione sociale universale, con l'obiettivo di costruire un sistema equo, efficiente e sostenibile capace di affrontare le sfide di un mercato del lavoro in evoluzione e di garantire coesione intergenerazionale.