
Stretta storica sugli abusi online: Trump firma il Take It Down Act contro deepfake e revenge porn
Il "Take It Down Act", firmato dal presidente Donald Trump il 20 maggio 2025, rappresenta una svolta storica per la tutela della privacy negli Stati Uniti, mirata a contrastare la diffusione non autorizzata di immagini intime e deepfake. Questa legge federalizza e rende omogeneo il quadro normativo, imponendo alle piattaforme digitali l'obbligo di rimuovere entro 48 ore contenuti segnalati come lesivi e riconoscendo pene penali fino a tre anni di carcere per gli autori di revenge porn. Il provvedimento nasce dall'impellente necessità sociale di fronte a un fenomeno in crescita esponenziale, dove l'abuso delle tecnologie digitali mette a rischio la dignità e la reputazione delle vittime con effetti devastanti. L'articolo analizza le caratteristiche della legge, le misure concrete adottate e l'impatto atteso tanto sulle piattaforme quanto sulla società.
Il "Take It Down Act" introduce strumenti pratici per garantire una risposta rapida ed efficace alle vittime, come canali di segnalazione semplificati e obblighi stringenti per le piattaforme digitali, con un sistema di multe fino a 50.000 dollari per ogni violazione e l'obbligo di documentare ogni azione intrapresa. Viene estesa la tutela non solo alle immagini originali ma anche ai deepfake generati da intelligenza artificiale, spesso utilizzati per coercizione o diffamazione. Sul piano penale, la legge prevede pene detentive e misure accessorie come risarcimenti e divieti d'uso dei servizi digitali, rispondendo alle richieste delle associazioni per la tutela delle vittime. Il sostegno pubblico di Melania Trump ha inoltre dato risonanza internazionale al provvedimento, evidenziando sia la gravità del problema sia la necessità di una risposta concreta.
Il fenomeno dei deepfake, con la sua capacità di riprodurre immagini realistiche manipolate, rappresenta una minaccia crescente per la reputazione e la sicurezza degli individui. Prima del Take It Down Act la normativa federale negli USA era frammentata e insufficiente per affrontare tali sfide, lasciando molte vittime senza protezione efficace. Sebbene la legge abbia ricevuto ampi consensi da associazioni e imprese tecnologiche, alcune voci mettono in guardia contro potenziali limitazioni della libertà d'espressione. Comunque, il provvedimento costituisce un passo importante verso la definizione dei diritti digitali e potrebbe rappresentare un modello di riferimento per altre nazioni, stimolando un dibattito globale su come bilanciare tecnologia, diritti umani e libertà nel mondo digitale contemporaneo.