
L'Intelligenza Artificiale Trasforma il Lavoro: 92 Milioni di Posti Persi, 170 Milioni di Opportunità da Creare entro il 2030
L’intelligenza artificiale (IA) sta causando una trasformazione epocale nel mondo del lavoro, così radicale da modificare profondamente la struttura occupazionale globale entro il 2030. Secondo il Future of Jobs Report del World Economic Forum (WEF), si prevede la scomparsa di 92 milioni di posti di lavoro, ma anche la creazione di 170 milioni di nuovi ruoli, principalmente in settori avanzati come digitalizzazione, sanità e sostenibilità ambientale. Questa trasformazione è guidata non solo dall’avanzamento tecnologico, ma anche da fattori come la transizione verde, le dinamiche demografiche e le incertezze geopolitiche. Il cambiamento coinvolgerà circa il 22% delle professioni, ridefinendo la domanda di competenze verso ruoli che combinano capacità tecniche, creatività e pensiero critico. È quindi fondamentale affrontare il divario di competenze, identificato dal 63% dei datori di lavoro come il principale ostacolo alla transizione, attraverso investimenti in reskilling e upskilling, formazione continua e politiche inclusive. Le aziende hanno già iniziato a intervenire con programmi formativi e collaborazioni con enti di ricerca, puntando a sviluppare competenze digitali avanzate, soft skills e cultura della sicurezza informatica. Tuttavia, permangono sfide significative legate alla frammentazione territoriale e sociale, che rischiano di aumentare le disuguaglianze tra Paesi e categorie lavorative. La rivoluzione dell’IA apre dunque prospettive stimolanti ma anche rischi per la coesione sociale, richiedendo un’azione coordinata di governi, imprese e istituzioni per governare e orientare l’innovazione in modo sostenibile e inclusivo, investendo in educazione e politiche attive per il lavoro. Solo così sarà possibile realizzare un futuro del lavoro che valorizzi le persone e non le escluda, garantendo crescita economica e benessere diffuso.