
Google sotto la lente: oltre 12 miliardi di euro di richieste danni dai comparatori prezzi europei
Google si trova sotto una forte pressione legale in Europa, con oltre 12 miliardi di euro di richieste di risarcimento danni avanzate da principali siti di comparazione prezzi. Questa situazione deriva dalla storica multa antitrust inflitta nel 2017 dalla Commissione Europea, quando Google è stata accusata di favorire Google Shopping nei risultati di ricerca a discapito dei concorrenti. Nonostante alcune modifiche aziendali, gli attori del settore ritengono che queste pratiche abbiano continuato a danneggiare i portali di comparazione per quasi un decennio, spingendo numerosi operatori a intentare cause civili, tra cui il gruppo Moltiply che reclama 3 miliardi solo per sé. Nel periodo 2008-2017 Google avrebbe svantaggiato sistematicamente i siti concorrenti, causando gravi perdite di traffico e ricavi, con riflessi negativi su innovazione, posti di lavoro e trasparenza per i consumatori. Tra i querelanti figurano importanti portali europei come Idealo, Kelkoo e Twenga, che lamentano un effetto marginalizzazione durato anni. Google contestualmente difende le proprie azioni sottolineando i cambiamenti già attuati post-multa, affermando di offrire oggi un ambiente più competitivo e invitando i giudici a valutare nel merito la richiesta danni. Le controversie sono in corso in diverse giurisdizioni e si prevede un iter lungo e complesso. Il dibattito coinvolge anche le istituzioni europee, che hanno introdotto strumenti normativi come il Digital Markets Act per migliorare la concorrenza digitale. Tuttavia il caso evidenzia la difficoltà di bilanciare regolamentazione, tutela dei consumatori e spazio all’innovazione. Gli esiti giudiziari potrebbero definire nuovi standard per le piattaforme tecnologiche in Europa, con possibili ripercussioni globali sul settore digitale, influenzando non solo strategie industriali, ma anche l’esperienza dei consumatori finali in termini di scelta e trasparenza.