Proxima Fusion: 130 Milioni di Euro per la Prima Centrale a Fusione Stellare in Europa

Proxima Fusion: 130 Milioni di Euro per la Prima Centrale a Fusione Stellare in Europa

Proxima Fusion ha raccolto un investimento record di 130 milioni di euro, posizionandosi come punto di riferimento per la creazione della prima centrale a fusione stellare commerciale in Europa. Fondata da un team proveniente dall’Istituto Max Planck per la fisica del plasma, la startup tedesca si è affermata tra i leader nella corsa globale alla fusione nucleare, attrarre finanziamenti strategici da venture capital come Cherry Ventures e Balderton Capital. Il progetto mira alla realizzazione della centrale entro il 2030, puntando su tecnologia all'avanguardia e un ecosistema di ricerca proiettato verso la sostenibilità energetica. Questi fondi permetteranno a Proxima Fusion di sviluppare magneti superconduttori ad alta temperatura, migliorare i prototipi di reattore e ampliare il team, ponendo le basi per un percorso rapido verso l’industrializzazione.

L’elemento cardine del progetto è la scelta dello stellarator, una tipologia di reattore capace di confinare il plasma grazie a campi magnetici generati da magneti superconduttori di nuova generazione. Questa tecnologia promette una serie di vantaggi rispetto ai tokamak, come funzionamento continuo, maggiore controllo delle instabilità e sicurezza superiore, rendendo il processo più adatto a una produzione energetica su larga scala. Il progresso nei magneti superconduttori ad alta temperatura, reso possibile dai nuovi investimenti, rappresenta sia una sfida ingegneristica che un’opportunità fondamentale: tali dispositivi permettono campi magnetici intensi e costi operativi ridotti, aumentando l’affidabilità e la scalabilità commerciale della centrale a fusione.

Nel contesto di una strategia europea per l’autonomia energetica e la decarbonizzazione entro il 2050, la fusione nucleare si presenta come soluzione centrale. Proxima Fusion, guidata da Francesco Sciortino, si inserisce nel quadro di una nuova filiera industriale orientata alla sostenibilità, con ricadute su sicurezza energetica, occupazione STEM e leadership tecnologica continentale. Sebbene restino sfide come la scalabilità economica e l’inserimento nella rete elettrica, questo investimento ha già accelerato collaborazioni tra università, aziende e start-up del settore. In definitiva, il progetto di Proxima Fusion segna la nascita di un nuovo paradigma energetico europeo volto all’indipendenza, alla crescita innovativa e alla transizione verso fonti pulite, riscrivendo il futuro della sicurezza energetica d’Europa.

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