Ultimo giorno di scuola a Bari: galline vive e pesci con petardi scatenano indignazione e azioni legali

Ultimo giorno di scuola a Bari: galline vive e pesci con petardi scatenano indignazione e azioni legali

Primo paragrafo

Nel pomeriggio del 6 giugno 2025, a Bari, l’ultimo giorno di scuola presso un noto liceo scientifico si è trasformato in un evento scioccante che ha provocato indignazione nell’opinione pubblica e reazioni legali. Alcuni studenti, oltrepassando qualsiasi limite di decoro e rispetto, hanno introdotto all’interno dell’istituto diverse galline vive, liberandole nel cortile tra grida e confusione generale. L’episodio più grave ha coinvolto pesci vivi, nei cui corpi sarebbero stati inseriti dei petardi, provocandone esplosioni durante i festeggiamenti. Questi comportamenti, ripresi e diffusi sui social dai presenti, hanno sollevato una immediata ondata di sdegno pubblico e hanno richiesto il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. La polizia si è trovata davanti una scena di notevole caos: cortile invaso da studenti, animali spaventati e l’ambiente saturo di fumo e detriti causati dai petardi. Gli agenti hanno proceduto a raccogliere testimonianze, mettere in salvo gli animali ancora vivi, identificare i responsabili e informare la Procura che ha subito aperto un fascicolo sull’accaduto. Contemporaneamente, l’associazione animalista Lav ha annunciato battaglia legale, avviando fin da subito la raccolta di elementi utili per presentare denuncia contro tutti i coinvolti.

Secondo paragrafo

La vicenda ha avuto immediata eco sui social network, dove la società civile si è espressa in massa condannando duramente quanto accaduto. I principali trend su Facebook, X, Instagram e TikTok sono stati invasi da post di denuncia, richieste di punizioni esemplari e messaggi di solidarietà agli animali e ai testimoni contrari all’abuso. Molti professori e studenti hanno preso posizione, rifiutando qualsiasi alibi legato al presunto “divertimento di fine anno”. Questa esplosione di indignazione ha dato visibilità anche al fenomeno, tutt’altro che isolato, di atti estremi e illegali perpetrati durante i riti di passaggio scolastici. Spesso sostenuti dalla ricerca di notorietà digitale, tali pratiche mostrano una preoccupante diminuzione dell’empatia verso esseri viventi e sollevano interrogativi sul ruolo educativo delle scuole e delle famiglie. Parallelamente, la Lav — appoggiata da numerosi altri movimenti — ha richiamato l’attenzione sul quadro giuridico che in Italia tutela esplicitamente gli animali e punisce con severità atti di crudeltà. La situazione richiama inoltre alcuni casi precedenti, in cui feste scolastiche sono degenerate in veri episodi di maltrattamento, sottolineando l’urgenza di un cambiamento culturale e istituzionale.

Terzo paragrafo

L’episodio di Bari rappresenta uno spartiacque per l’intero sistema scolastico e per la società italiana, ponendo la questione di come prevenire simili derive educative e comportamentali. Le conseguenze di questo evento travalicano i soli aspetti penali: investono la salute psicologica degli allievi e il benessere di tutto il personale scolastico, spesso costretti a gestire sentimenti di vergogna, disagio e impotenza di fronte a simili atti. È evidente la necessità di rafforzare il ruolo educativo della scuola, promuovendo iniziative di informazione e sensibilizzazione sui diritti degli animali e sulle responsabilità individuali. Lavorare in sinergia con le associazioni animaliste, organizzare progetti di educazione civica mirati e intervenire precocemente di fronte a segnali di rischio sono strumenti fondamentali per prevenire il ripetersi di simili episodi. In conclusione, la scuola e la società devono affermare con chiarezza che il rispetto, la responsabilità e la difesa degli esseri indifesi sono valori non negoziabili: solo così sarà possibile restituire dignità alle nostre tradizioni educative e garantire che momenti di festa non diventino occasione di barbarie.

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