Primo paragrafo
Il convegno "Italia alle prossime sfide", tenutosi presso l’Università degli Studi Link di Roma in collaborazione con il Machiavelli Centro Studi Politici, ha rappresentato un punto di riferimento nazionale per il dibattito sulle principali sfide geopolitiche, di sicurezza e difesa che il Paese è chiamato ad affrontare nei prossimi anni. L’evento è stato frequentato da importanti figure istituzionali, militari e accademiche, tra cui il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Al centro dei lavori, si è posta la necessità, sottolineata dalla leadership politico-istituzionale, di rafforzare la resilienza e la capacità reattiva dell’Italia di fronte alle minacce ibride e agli scenari internazionali asimmetrici, nonché l’importanza di una stretta collaborazione tra pubblico, industria e università. Sono emerse le priorità di integrare sicurezza e sostenibilità economica, investendo in tecnologie innovative e ricercando una maggiore autonomia strategica italiana, specie in settori chiave come la difesa, la cybersicurezza e la formazione. Il convegno ha sottolineato l’indispensabilità delle università e dei centri di ricerca nel promuovere competenze e innovazione, e come questi elementi siano fondamentali per mantenere l’Italia competitiva nell’arena geostrategica internazionale, soprattutto nel contesto europeo e transatlantico.
Secondo paragrafo
Uno degli ambiti più approfonditi nel corso dei lavori è stato il ruolo strategico del Mediterraneo, visto come area di crescente instabilità ma anche di rilevanza centrale per gli equilibri europei e globali. La presenza di vari attori internazionali richiede all’Italia un rinnovamento nelle strategie di presenza politico-militare, nella diplomazia e nella cooperazione allo sviluppo. Parallelamente, l’adozione di nuove tecnologie, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale applicata alla difesa, è stata individuata come un fattore abilitante per la competitività italiana. Sono stati discussi i progressi nei sistemi predittivi, nella sorveglianza avanzata con utilizzo di droni, nella cybersicurezza e nello sviluppo di gemelli digitali per la simulazione strategica. Tali innovazioni sono viste come strumento per affrontare le minacce emergenti dai conflitti ibridi alla pressione migratoria, passando per la crisi delle risorse energetiche. Il convegno ha evidenziato la necessità di rafforzare l’integrazione delle filiere nazionali e l’interconnessione con i partner europei su progetti comuni, promuovendo poli di ricerca interdisciplinari che pongano al centro le competenze digitali e l’autonomia strategica.
Terzo paragrafo
La riflessione sul futuro della difesa e della sicurezza italiana si è tradotta infine nell’analisi delle politiche formative e del ruolo educativo degli atenei come la Link. Il convegno si è infatti dimostrato anche una preziosa occasione di crescita per studenti e giovani ricercatori, avvicinando le nuove generazioni alle grandi sfide della professione militare, delle relazioni internazionali e della sicurezza digitale. La collaborazione tra università, think tank come il Machiavelli, industria della difesa e istituzioni pubbliche è stata indicata come chiave sia per sviluppare le competenze necessarie sia per innovare le strategie di risposta ai rischi globali. Il dibattito ha promosso la creazione di percorsi interdisciplinari e cluster tecnologici, sottolineando l’importanza degli investimenti costanti nella modernizzazione dei sistemi e della formazione superiore in ambito strategico. L’evento, grazie all’alto profilo dei partecipanti e alla rilevanza dei temi trattati, ha infine confermato il ruolo degli atenei come spazi centrali di confronto, di sviluppo delle politiche pubbliche e di elaborazione di nuove visioni volte a garantire la sicurezza e la competitività dell’Italia negli anni a venire.