
Cumulo dei permessi per matrimonio e per motivi personali o familiari: le novità dopo l'orientamento ARAN
Il tema dei permessi retribuiti nel lavoro italiano, con particolare riferimento al permesso per matrimonio e ai 3 giorni per motivi personali o familiari, ha ricevuto un importante aggiornamento dall’ARAN il 12 giugno 2025. In Italia, infatti, la normativa consente ai lavoratori dipendenti di assentarsi dal lavoro in occasione di eventi come il matrimonio, garantendo 15 giorni di permesso retribuito. In parallelo, la legge e i diversi CCNL prevedono 3 giorni annuali di permesso retribuito per esigenze personali o familiari, usufruibili anche in modo frazionato. Queste due tipologie di permessi rispondono all’esigenza di bilanciare la vita privata con l’attività lavorativa, ma fino a poco tempo fa non era sempre chiara la possibilità di cumularli, ovvero di usufruirne uno di seguito all’altro senza interruzione del servizio. La normativa stabilisce che, salvo diverse indicazioni nei contratti collettivi di settore, entrambi i permessi sono accessibili a tutti i lavoratori dipendenti e si possono richiedere secondo precise modalità e tempistiche, attraverso opportuna documentazione e preavviso.
Con l’orientamento ARAN di giugno 2025, si introduce una svolta significativa nella gestione delle assenze lavorative dovute a tali eventi. L’ARAN ha chiarito che la cumulabilità tra il permesso matrimonio e i 3 giorni di permesso per motivi personali o familiari è possibile senza soluzione di continuità: il lavoratore può quindi assentarsi per un massimo di 18 giorni consecutivi (15 più 3) se le richieste vengono presentate secondo le procedure regolamentari e non esistono preclusioni nel CCNL di riferimento. Questo significa che non è necessario rientrare in servizio nemmeno per un giorno tra i due periodi di permesso. Tale previsione assicura una maggiore flessibilità per i lavoratori, che possono così organizzare il proprio tempo in modo più funzionale alle esigenze familiari e personali legate a un evento importante come il matrimonio. I chiarimenti ARAN, recepiti dalla normativa e dalle direttive interne, vanno però sempre verificati rispetto ai regolamenti specifici applicati dall’azienda o dall’ente pubblico presso cui si lavora.
Dal punto di vista operativo, il lavoratore che intende cumulare i permessi deve osservare alcune procedure fondamentali: inoltrare una richiesta formale con congruo preavviso, allegare la documentazione necessaria (certificato di matrimonio e autodichiarazioni per i permessi familiari), e rispettare eventuali tempistiche interne. Gli esempi pratici illustrati dimostrano che si può usufruire dei 3 giorni di permesso personale subito prima o subito dopo il periodo dedicato al matrimonio, ampliando così l’assenza retribuita da lavoro. È importante segnalare che la gestione corretta di questi permessi comporta anche obblighi per il lavoratore (ad esempio onestà nella dichiarazione dei motivi delle assenze e rispetto dei regolamenti) e per il datore di lavoro (tempestiva risposta alle richieste e piena applicazione della normativa). Le principali domande frequenti chiariscono che il cumulo può essere negato solo in caso di motivazioni oggettive o deroghe contrattuali specifiche, mentre la retribuzione resta garantita per tutto il periodo coperto dai permessi cumulati.