Contrastare la Violenza di Genere: L’Appello di Cecchettin dal Congresso Nazionale Cisl Scuola

Contrastare la Violenza di Genere: L’Appello di Cecchettin dal Congresso Nazionale Cisl Scuola

La violenza di genere rimane una delle sfide più urgenti e pervasive della società attuale, come ribadito nell'ambito del Congresso Nazionale Cisl Scuola 2025 e dall'appello accorato di Gino Cecchettin. Secondo Cecchettin, padre di Giulia, vittima di femminicidio, il cambiamento deve partire necessariamente dagli ambienti scolastici, affinché la cultura del rispetto e della parità compensi e superi i tanti stereotipi di genere che si radicano nell’infanzia. Tra i banchi di scuola, spesso attraverso libri di testo, attività didattiche e relazioni, si consolidano convinzioni che limitano le possibilità individuali e pongono le basi per future discriminazioni. L’educazione, quindi, diventa strumento imprescindibile non solo per formare cittadini competenti, ma anche per prevenire situazioni di violenza e sopraffazione che possono sfociare in tragedie come quella di Giulia Cecchettin.

Le strategie individuate dal congresso e dagli esperti partecipanti puntano, da un lato, alla formazione continua di tutto il personale scolastico sulle tematiche della parità e della prevenzione degli stereotipi, dall’altro all’inclusione, nei curricula e nelle attività extracurriculari, di moduli dedicati all’educazione di genere. Esperienze virtuose, già attive in alcune scuole italiane, mostrano come la collaborazione con associazioni antiviolenza, la revisione dei materiali didattici e la promozione di progetti incentrati sull’inclusione e sulla cittadinanza attiva siano fondamentali per incidere sulla cultura delle nuove generazioni. Tuttavia, la strada verso la piena consapevolezza e la prevenzione resta complessa: serve una sinergia costante tra scuola, famiglie, istituzioni e sindacati, sostenuta da investimenti specifici, formazione costante e rete di protezione pronta ad accogliere e sostenere chi subisce o assiste a episodi di discriminazione.

Il ruolo delle istituzioni e dei sindacati, come sottolineato dalla CISL Scuola, emerge come decisivo per tradurre la sensibilità sempre più diffusa verso la parità di genere in azioni concrete e durature. Solo con direttive chiare, fondi adeguati e un coinvolgimento effettivo di tutte le parti interessate sarà davvero possibile trasformare l’educazione in uno scudo contro la violenza di genere. In quest’ottica, la scuola si conferma laboratorio autentico di cittadinanza attiva, luogo dove si seminano i valori fondamentali per la costruzione di una società più giusta e rispettosa. Affinché l’appello di Cecchettin non resti inascoltato, serve quindi un impegno collettivo e permanente, che superi la retorica delle sole buone intenzioni e si traduca nella quotidianità dell’esperienza educativa, chiamando ognuno a un ruolo attivo contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione.

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