Paragrafo 1: Nuove linee guida per inclusione e equità all’esame di Stato 2025
L’Esame di Stato 2025 segna un’importante svolta verso una scuola più accessibile e inclusiva grazie alla nota ministeriale 23420 del 12 giugno 2025. Questo documento, emanato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), si prefigge di chiarire i princìpi e le modalità di attuazione delle "prove equipollenti" per studenti con disabilità. L’obiettivo centrale della normativa è quello di assicurare un percorso di valutazione realmente paritario, fondato sulla personalizzazione delle prove e sulla garanzia che ogni studente con disabilità possa sostenere l’esame in condizioni di equità. Il consiglio di classe, con il supporto della famiglia e sulla base del Piano Educativo Individualizzato (PEI), gioca un ruolo chiave nell’identificazione delle strategie più adatte, favorendo inclusione, rispetto delle differenze e trasparenza delle scelte didattico-valutative. La nota ministeriale offre un quadro chiaro sui ruoli e sulle responsabilità attribuite ai docenti, al consiglio di classe e alla commissione d’esame, con indicazioni dettagliate sulla personalizzazione e sugli adattamenti delle prove, senza però abbassare il livello delle competenze da accertare. In questa chiave, la scuola italiana si impegna ad essere un ambiente sempre più inclusivo.
Paragrafo 2: Personalizzazione delle prove e centralità del PEI
Il cuore della procedura inclusiva per l’Esame di Stato 2025 è rappresentato dalla differenziazione delle prove, possibile grazie al lavoro sinergico tra consiglio di classe e commissione d’esame. La normativa infatti distingue tra "prove equipollenti", che mantengono gli stessi obiettivi formativi delle prove ordinarie ma impiegano strumenti o modalità diversi, e "prove differenziate", adatte ai casi di disabilità grave in cui non sia praticabile una prova equipollente. Tutte le personalizzazioni, dai tempi differenziati all’utilizzo di ausili tecnologici e strumenti compensativi, sono motivate e documentate alla luce del PEI, che resta il principale punto di riferimento. Esempi pratici di adattamento includono semplificazione dei testi, uso di mappe concettuali, prove orali in alternativa agli scritti e la possibilità di suddividere la prova in più sessioni. L’importanza del dialogo costante con la famiglia, della motivazione delle scelte e della loro verbalizzazione garantisce che il processo sia trasparente e realmente orientato ai bisogni degli studenti. L’attuazione di questi princìpi è però possibile solo con un’adeguata formazione degli operatori scolastici e con un dialogo interistituzionale attento e continuo.
Paragrafo 3: Sfide operative, buone prassi e prospettive future
L’entrata in vigore delle nuove direttive solleva alcune criticità, come il rischio di applicazioni non uniformi tra scuole e la necessità di investire nella formazione dei docenti sulle pratiche inclusive, affinché tutti possano rispondere in modo coerente e competente alle esigenze dei candidati con disabilità. I punti di forza principali della nota 23420 risiedono invece nella centralità attribuita al PEI, nella responsabilizzazione del consiglio di classe e nella tutela della dignità di ciascun studente. Per una corretta applicazione, è necessario aggiornare sistematicamente il PEI, motivare ogni adattamento e coinvolgere famiglie e commissioni in modo partecipativo e trasparente. Guardando al futuro, la prospettiva di una scuola più inclusiva sarà rafforzata dall’incremento della formazione specifica, dallo sviluppo di nuovi strumenti digitali e dall’estensione delle buone pratiche anche ad altri livelli di istruzione. La maturità 2025 diventa così un momento di verifica non solo del percorso formativo individuale, ma anche della capacità della scuola nel suo insieme di promuovere equità, inclusione e valorizzazione delle diversità.