
Spegnere gli smartwatch ai concerti: la raccomandazione della polizia per evitare falsi allarmi d’emergenza
Nei grandi eventi musicali, come festival e concerti, la presenza di dispositivi indossabili è ormai la norma. Smartphone e smartwatch hanno trasformato l’esperienza del pubblico, garantendo connettività, monitoraggio della salute e una sorta di sicurezza personale. Tuttavia il binomio tra tecnologia e musica live può generare problematiche inattese. Negli ultimi anni, infatti, si è verificato un significativo aumento di falsi allarmi ai centralini d’emergenza, dovuti proprio agli smartwatch. Questi dispositivi sono dotati di funzioni che, una volta rilevati movimenti anomali o brusche accelerazioni – come accade comunemente durante il pogo nei concerti – possono attivare automaticamente chiamate d’emergenza. Le autorità inglesi, allarmate dall’impatto sul funzionamento dei servizi di pronto intervento, hanno lanciato l’invito: spegnere gli smartwatch o attivarne la modalità aereo durante i concerti. Questa indicazione nasce dalla consapevolezza che ogni chiamata automatica sottrae risorse preziose a vere situazioni di emergenza, e rappresenta una chiamata alla responsabilità condivisa tra pubblico, organizzatori e produttori.
Il caso emblematico è quello del Download Festival di Donington Park, che nel 2025 ha visto un record negativo di oltre 700 chiamate d’emergenza generate dagli smartwatch dei partecipanti. I sensori di caduta integrati interpretavano i movimenti energici del pogo come gravi incidenti, attivando procedure di chiamata automatica senza che l’utente se ne accorgesse, complice anche il frastuono. Per gli operatori di emergenza, ogni allarme viene gestito come potenzialmente serio: la localizzazione, le richieste di richiamata e il monitoraggio occupano tempo e risorse considerevoli. In un’unica serata, decine di ore-uomo sono state impegnate per verificare segnalazioni rivelatesi poi senza fondamento reale. Le raccomandazioni della polizia e degli organizzatori includono la diffusione di volantini, campagne informative, briefing per lo staff e dialogo costante con le aziende tecnologiche, allo scopo di prevenire ulteriori incidenti di questo tipo.
La convivenza tra tecnologia smart e aggregazione di massa richiede dunque attenzione e best practice concrete. Gli esperti invitano i possessori di smartwatch a familiarizzare con le impostazioni del proprio dispositivo, valutando le opzioni per disattivare temporaneamente le funzioni d’emergenza – almeno durante eventi potenzialmente movimentati. L’introduzione di modalità specifiche per i concerti e lo sviluppo di algoritmi più precisi e contestuali da parte dei produttori rappresentano la strada da seguire a lungo termine. Più in generale, emerge l’importanza di una responsabilità collettiva nell’utilizzo della tecnologia: solo attraverso collaborazione, informazione trasparente e sensibilizzazione, sarà possibile continuare a godere della musica live – e dell’innovazione – senza creare rischi o intoppi ai sistemi di sicurezza pubblica.