
Settore Legno-Arredo: Nel Primo Trimestre 2025 Dati Stabili, Ma Cresce la Preoccupazione per il Futuro
Primo Trimestre 2025: Tendenza, Dati di Mercato e Nuove Sfide
Il primo trimestre del 2025 si è chiuso, per la filiera del legno-arredo italiana, con un leggero calo dello 0,7%. Nonostante questa contrazione, il settore mostra una sostanziale stabilità rispetto al 2024, mantenendosi su livelli di fatturato rilevanti e resistendo a una congiuntura economica complessa sia a livello nazionale che internazionale. L’analisi dei mercati evidenzia un mercato interno in contrazione (-0,5%) e un export che cala dell’1%, dati che riflettono una difficoltà generalizzata nei principali mercati di sbocco. Tuttavia, con vendite che superano i 2,2 miliardi di euro, il settore dimostra una forte resilienza. Questo risultato è sostenuto dalla storica capacità delle aziende italiane di coniugare qualità, innovazione e design, fattori che, anche in un periodo di rallentamento, permettono di mantenere un ruolo centrale nel tessuto industriale nazionale. La percezione tra gli operatori è che il calo registrato sia fisiologico dopo gli anni di crescita post-pandemica e che la stabilità odierna consenta interventi strategici e di medio termine.
Cause del Calo, Dichiarazioni di Settore e Nuove Strategie
L’analisi delle cause del calo rimanda a una complessa combinazione di fattori interni ed esterni: la crisi geopolitica, la volatilità delle materie prime, i crescenti costi energetici e la stagnazione della domanda interna rappresentano le principali criticità. Inoltre, la minaccia della concorrenza internazionale, specie dai paesi emergenti, e le difficoltà logistiche globali costringono le imprese italiane ad aggiornare le proprie strategie. Claudio Feltrin, presidente di Federlegnoarredo, ha definito i dati "confortanti nonostante l’incertezza", ribadendo la necessità di continuare a investire in innovazione, formazione, sostenibilità e digitalizzazione. Federlegnoarredo invita le aziende ad accelerare verso mercati non tradizionali, a rafforzare i processi produttivi e a valorizzare il capitale umano. Le previsioni 2025 appaiono ora più conservative: si attende una prosecuzione della stabilità, con prospettive di possibile ripresa dalla seconda metà dell’anno. Le strategie proposte puntano su tracciabilità, export diversificato, automazione e incrementata attenzione alla qualità e al design made in Italy.
Occupazione, Export e Prospettive Futuro: Verso una Nuova Sostenibilità
Nonostante il lieve calo, l’impatto sull’occupazione diretta è stato finora contenuto, grazie a interventi di sostegno e all’assetto ben strutturato della filiera. Tuttavia, la natura frammentata del tessuto industriale italiano, dominato da PMI, rende necessario un rafforzamento delle politiche di supporto, in particolare per quanto riguarda ricerca, sviluppo ed internazionalizzazione. L’export rimane il pilastro essenziale del settore: pur con una lieve riduzione, le esportazioni continuano a garantire una quota fondamentale del fatturato, spingendo le imprese a puntare su nuovi mercati e su un’offerta basata su valore sostenibile e innovazione. La resilienza della filiera, la sua capacità di adattamento alle tendenze green e la digitalizzazione saranno determinanti per il mantenimento della leadership italiana nel mondo. In sintesi, il 2025 si prospetta come un anno di transizione e di sfida, in cui le aziende dovranno coniugare tradizione e rinnovamento per affrontare con successo le complessità di un mercato globale in continua evoluzione.