Mac Intel: l’addio di Apple segna la fine di un’epoca

Mac Intel: l’addio di Apple segna la fine di un’epoca

Apple ha ufficialmente annunciato che, con l'arrivo di macOS 26 Tahoe nel 2025, terminerà il supporto per tutti i Mac con processore Intel, segnando la conclusione definitiva di un percorso iniziato quasi vent’anni fa. Questa svolta era nell’aria fin dal 2020, quando l’azienda aveva dichiarato l’intenzione di abbandonare progressivamente Intel a favore dei propri chip ARM, oggi noti come Apple Silicon. L’impatto di questa transizione si rivela particolarmente profondo per la comunità di utenti esperti, sviluppatori e appassionati che negli anni hanno dato vita ad Hackintosh e progetti come OpenCore Legacy Patcher, permettendo di utilizzare macOS anche su hardware non ufficialmente compatibile. Da macOS 26 Tahoe in avanti non saranno più supportati nuovi aggiornamenti per Mac Intel, ma Apple ha comunque promesso aggiornamenti di sicurezza fino a settembre 2028. Questa rassicurazione offre alcuni anni di tempo ai professionisti e agli utenti affezionati per organizzare una migrazione graduale verso nuove soluzioni.

Per il vasto universo Hackintosh, la fine del supporto ufficiale rappresenta uno spartiacque: OpenCore Legacy Patcher non potrà più evolversi per permettere l’installazione delle nuove versioni di macOS su dispositivi Intel, rendendo inevitabile lo stop della sperimentazione su questo fronte. Le alternative non mancano, anche se nessuna può offrire la stessa immediatezza e compatibilità che il mondo Hackintosh ha garantito negli anni d’oro: chi accetta di restare su macOS 26 Tahoe potrà godere ancora a lungo di un sistema stabile e sicuro tramite gli update Apple garantiti, mentre altri utenti potranno optare per la migrazione verso Linux (distribuzioni personalizzate che emulano l’esperienza macOS), sistemi virtualizzati, o il passaggio diretto a Mac ARM. Questo cambiamento obbliga chi proviene dalla cultura Hackintosh a reinventarsi, mantenendo comunque viva la tradizione di sperimentazione e personalizzazione che ha sempre caratterizzato questa community.

Guardando avanti, la scelta di Apple di puntare tutto su ARM porta con sé numerose opportunità ma anche sfide inevitabili: i nuovi Mac ARM sono progettati per massimizzare prestazioni, connettività e autonomia, ma l’adozione richiederà investimenti in nuovo hardware e un cambio di abitudini per molti utenti. D’altro canto, la fine del supporto ad Hackintosh non sancisce la fine della creatività e dello spirito di adattamento della community: le testimonianze raccolte online mostrano una voglia di esplorare nuove strade, siano esse legate all’open source, alla virtualizzazione, o a piattaforme alternative. In sintesi, l’addio ai Mac Intel non è solo la chiusura di un ciclo, ma l’inizio di una nuova fase piena di sfide e possibilità per chi ama l’informatica, la cultura Apple e la libertà di innovare.

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