Studio di funzione con Cartesio: seconda prova 2025

Studio di funzione con Cartesio: seconda prova 2025

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La seconda prova della Maturità 2025 per il liceo scientifico ha rappresentato un banco di prova altamente significativo per gli studenti italiani, chiamati a dimostrare la propria preparazione matematica tramite lo studio di una funzione. Questo esercizio, tradizionalmente centralissimo nella prova d’esame, prevede una sistematica analisi delle proprietà di una funzione, dal dominio ai punti di discontinuità, dalle derivate alla rappresentazione grafica. L’elemento di novità di quest’anno è stata l’introduzione di una citazione di Cartesio: “La ragione non è nulla senza l’immaginazione”. Tale integrazione ha trasformato il classico esercizio matematico in una prova di riflessione multidisciplinare, sollecitando negli studenti non solo la padronanza degli strumenti teorici e pratici della matematica, ma anche la capacità di cogliere ponti tra discipline diverse. Questo approccio rispecchia l’orientamento didattico contemporaneo, che promuove la connessione tra rigorosità scientifica e apertura culturale. Gli insegnanti sono chiamati così a preparare strategie di studio che abbraccino sia gli aspetti tecnici sia quelli più creativi e riflessivi, unificando la formazione logica con quella umanistica, proprio secondo quel modello integrato evocato dalla citazione iniziale.

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L’inserimento della citazione cartesiana offre molteplici spunti di riflessione sull’intersezione tra matematica e filosofia, riprendendo il pensiero di Cartesio, noto per aver elaborato il metodo razionale che ancora oggi sottende buona parte dello studio matematico, e che però non disdegna il ruolo centrale dell’immaginazione. Gli studenti, chiamati a commentare la frase, sono stati guidati a riconoscere come l’intuizione sia spesso la scintilla iniziale anche nel processo più rigoroso; dietro ogni studio della funzione, dall’identificazione del dominio alle rappresentazioni grafiche, sussiste infatti un lavoro creativo e proiettivo, che va al di là della pura esecuzione meccanica di regole. L’esame si è così aperto a una dimensione interdisciplinare, confermata anche dall’inclusione nelle tracce di citazioni di Cicerone e Platone in altri indirizzi, a testimonianza di una scuola che mira alla formazione completa dell’individuo. Tale prospettiva amplia gli orizzonti della didattica, incentivando l’integrazione dei saperi e la valorizzazione delle cosiddette competenze trasversali, come il pensiero critico e la capacità argomentativa, sempre più richieste sia in ambito universitario sia nel mondo del lavoro.

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Sul piano della preparazione e della valutazione, la seconda prova 2025 richiede agli studenti strategie efficaci: ripasso mirato delle tecniche di analisi delle funzioni, esercitazione sulla rappresentazione grafica, studio delle citazioni filosofiche associabili al pensiero scientifico e simulazione delle prove precedenti con riflessioni interdisciplinari. Le commissioni, secondo le linee ministeriali, premiano non solo la correttezza tecnico-matematica, ma anche la chiarezza espositiva e la capacità di collegare il ragionamento scientifico con la riflessione filosofica offerta dalla citazione iniziale. In quest’ottica, la seconda prova diventa un momento cardine che valorizza sia la preparazione specialistica sia la crescita culturale e personale. L’apertura all’interdisciplinarità e la presenza di spunti filosofici anche in un compito matematico segnano un passo importante verso una didattica moderna, che mira a superare le divisioni tra le discipline e a preparare cittadini attivi e pensanti. La Maturità 2025 porta così con sé segni di un rinnovamento culturale e pedagogico, destinato a influenzare positivamente i futuri esami di Stato.
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