
Ubuntu rimuove le mitigazioni sicurezza GPU Intel per più velocità
Con Ubuntu 25.10, Canonical e Intel segnano una svolta storica rimuovendo le mitigazioni di sicurezza dallo stack Compute Runtime delle GPU Intel. Tradizionalmente, queste mitigazioni venivano implementate per ridurre il rischio di exploit e vulnerabilità che potevano mettere a repentaglio la sicurezza dei dati e la stabilità del sistema, soprattutto nelle applicazioni ad alto carico come il machine learning, la simulazione scientifica e il rendering grafico. Tuttavia, tali strategie comportavano un notevole calo delle prestazioni, penalizzando produttività e reattività, in particolare per chi utilizza Ubuntu per operazioni professionali ad alta intensità di calcolo grafico. L'introduzione del flag NEO_DISABLE_MITIGATIONS nei pacchetti ufficiali Ubuntu 25.10 permette di compilare lo stack Compute Runtime senza queste storiche protezioni, basando la sicurezza principalmente sulle evoluzioni introdotte dal kernel Linux, che negli ultimi anni ha implementato tecniche avanzate di isolamento dei processi e protezione della memoria. Questa decisione è il risultato di una valutazione attuale dei rischi: molte delle vulnerabilità storiche sono ora considerate difficilmente sfruttabili, mentre l'esigenza di massimizzare la performance hardware si fa sempre più pressante in ambito open source e produttivo.
Il vantaggio principale per gli utenti Ubuntu con GPU Intel integrate sarà un concreto incremento delle prestazioni, con stime che parlano di un miglioramento fino al 20% nei carichi di lavoro legati a intelligenza artificiale, video editing, gaming e simulazione scientifica. In particolare, task come training di modelli AI, rendering 3D e simulazioni parallele potranno avvalersi di tempi di esecuzione più rapidi, minore latenza e migliore efficienza energetica. Questa ottimizzazione promette di rendere Ubuntu la piattaforma di riferimento per chi lavora con grafica professionale, ricerca scientifica e software ad alte prestazioni, confermandone il ruolo pionieristico nel panorama Linux. Tuttavia, la scelta comporta anche una nuova assunzione di responsabilità in materia di sicurezza, spostando il baricentro delle protezioni dagli stack applicativi al kernel del sistema operativo. Canonical e Intel rassicurano comunque la comunità sulla solidità delle attuali contromisure del kernel e sulla possibilità di reintrodurre tempestivamente mitigazioni in caso di nuove vulnerabilità scoperte.
Le reazioni della community e degli sviluppatori sono state per lo più positive, soprattutto tra i professionisti e i ricercatori che chiedevano da tempo un alleggerimento degli overhead software imposti dalle mitigazioni. La trasparenza del processo, la disponibilità del codice sorgente e la documentazione accurata offerte da Canonical e Intel rappresentano un modello di buona prassi in ambito open source, favorendo il feedback degli utenti e la rapida adozione di nuove soluzioni. Questa mossa, che si attiverà con Ubuntu 25.10, potrebbe influenzare anche altre distribuzioni Linux spinte dalla stessa esigenza di prestazioni, segnando l’avvio di una nuova era di ottimizzazione hardware/software. In sintesi, la rimozione delle mitigazioni rappresenta un compromesso maturo tra prestazioni e sicurezza, confermando ancora una volta la capacità del mondo Linux di adattarsi rapidamente alle evoluzioni tecniche e alle reali necessità dell’utenza.