Iran ristabilisce l’accesso a Internet dopo il blocco

Iran ristabilisce l’accesso a Internet dopo il blocco

Dopo giorni di blackout quasi totale a seguito delle tensioni con Israele, il governo iraniano ha ufficialmente ristabilito l'accesso a Internet in tutto il Paese il 25 giugno 2025. La decisione di sospendere la connettività digitale era stata presa il 18 giugno per motivi di sicurezza, soprattutto dopo diversi attacchi informatici e timori riguardo possibili fughe di informazioni sensibili o l'organizzazione di proteste tramite piattaforme online. Le autorità, per voce del presidente Masoud Pezeshkian e del Ministro delle Comunicazioni Sattar Hashemi, hanno spiegato che la misura si trattava di una risposta temporanea a circostanze eccezionali. Nel comunicare il ripristino della rete, il governo ha sottolineato come l'accesso a Internet sia considerato un diritto essenziale della popolazione e uno strumento fondamentale di crescita nazionale.

Le conseguenze del blocco sulla società e sull’economia iraniana sono state immediate e profonde. Diverse imprese del settore digitale, e-commerce e della comunicazione internazionale hanno sofferto perdite significative, con interruzioni nelle transazioni economiche, attività amministrative, e difficoltà nel commercio internazionale. Sul piano sociale, la mancanza di connettività ha generato incertezza e preoccupazione tra la popolazione, portando a un massiccio utilizzo di VPN e altre soluzioni per eludere le restrizioni. La situazione ha aggravato la diffusione di notizie non verificate, complicando ulteriormente la gestione dell’informazione durante una fase di crisi. Il blocco ha esposto anche la crescente dipendenza digitale del Paese, dove la rete funge da motore per istruzione, commercio, relazioni sociali e partecipazione civile, soprattutto tra le giovani generazioni.

Il ritorno alla normalità è stato accolto positivamente sia all’interno del Paese che a livello internazionale. Organizzazioni come Reporters Without Borders e le Nazioni Unite hanno ribadito l’importanza della libera circolazione delle informazioni e invitato le autorità iraniane a garantire un accesso stabile e non discriminatorio alla rete. La vicenda iraniana si inserisce in un contesto globale segnato da una crescente tendenza a utilizzare il controllo sulla rete come strumento gestionale nelle crisi politiche e militari, scatenando ampi dibattiti su libertà digitale e sicurezza nazionale. Ora il Paese guarda al futuro, consapevole che il rispetto dei diritti digitali è imprescindibile anche per la reputazione internazionale e lo sviluppo sostenibile. Il caso Iran fornisce uno spunto di riflessione per tutti quei governi chiamati a bilanciare esigenze di sicurezza e diritti civili in un’era sempre più connessa.

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