
Docenti precari tra 45 e 54 anni: l’analisi dettagliata sulle fasce d’età nella scuola italiana e il confronto con gli insegnanti di ruolo
La scuola italiana si caratterizza per un'età media dei docenti elevata, con un fenomeno di particolare rilievo riguardante i docenti precari tra i 45 e i 54 anni, che contano ben 62.360 unità. Questa fascia d’età rappresenta un importante indicatore delle criticità del sistema scolastico italiano, dove il ricambio generazionale stenta a concretizzarsi. Il blocco del turn-over, le difficoltà di reclutamento e le riforme frammentate hanno contribuito a generare una concentrazione anomala di insegnanti anziani, sia di ruolo che precari.
Analizzando i dati del 2024, emerge che oltre il 70% dei docenti ha più di 45 anni, con i giovani sotto i 34 anni a costituire solo il 7% del totale. In particolare, la fascia 45-54 anni racchiude circa 254.378 docenti, dei quali quasi un quarto sono supplenti. Questa situazione evidenzia un percorso di carriera spesso lungo e incerto, dove mantenere la stabilità economica e professionale è una sfida anche in età matura. Le conseguenze si riflettono sulla qualità dell'insegnamento, sulla motivazione dei lavoratori e sulla capacità di innovazione della scuola.
Per invertire questa tendenza, è necessario intervenire con riforme strutturali che facilitino l’accesso stabile ai ruoli, promuovano regolarità nei concorsi e valorizzino le competenze, specialmente digitali, degli aspiranti docenti. Solo attraverso misure mirate sarà possibile ringiovanire il corpo docente, migliorare la qualità dell’istruzione e rilanciare l’attrattività della professione nelle nuove generazioni.