
La nuova rivoluzione dell’istruzione tecnica: il modello 4+2+1 di Valditara e l’equiparazione tra ITS e lauree brevi
La riforma proposta dal ministro Giuseppe Valditara introduce il modello 4+2+1 per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), ridefinendo il percorso scolastico con quattro anni di istruzione tecnica superiore, seguiti da due anni negli ITS e un ultimo anno dedicato a stage o apprendistato. Questa innovazione punta a colmare il divario tra formazione tecnica e universitaria, equiparando il biennio ITS ai primi due anni di una laurea breve, facilitando l'accesso al terzo anno universitario o l'inserimento professionale qualificato. La presentazione del modello, avvenuta a Grottaminarda, sottolinea l'importanza di una formazione tecnica di alto livello, specializzata e integrata con il tessuto produttivo, soprattutto nelle regioni del Sud. Il ministero ha diffuso una lettera alle famiglie per superare pregiudizi storici e valorizzare l'istruzione tecnica come scelta valida e strategica. Le opportunità offerte includono percorsi personalizzati, riconoscimento dei crediti formativi e maggiori sbocchi lavorativi in settori innovativi come meccatronica, digitale e green jobs. Tuttavia, l'applicazione della riforma presenta sfide significative, come garantire l'omogeneità dei programmi, investire in strutture e docenti, monitorare la qualità degli stage e favorire un dialogo costruttivo tra scuola, università e imprese. Le reazioni sono variegate: mentre le imprese vedono positivamente il modello, i sindacati chiedono garanzie contrattuali per gli apprendisti. Con avvio previsto per l'anno scolastico 2026/2027, la riforma mira a rafforzare la formazione tecnica, integrando saperi e valorizzando i talenti giovanili per un futuro più competitivo e inclusivo nel panorama europeo.