
AI Act: Cresce la Pressione delle Aziende Europee sulla UE per il Blocco della Regolamentazione
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha posto grande attenzione sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, riconoscendo sia il suo potenziale che i rischi. L’AI Act, primo quadro giuridico globale per l’IA, mira a promuovere innovazione garantendo sicurezza e trasparenza, classificando i sistemi IA in base al rischio e imponendo obblighi stringenti. Tuttavia, 44 importanti aziende europee, tra cui Airbus e BNP Paribas, hanno espresso tramite una lettera aperta a Ursula von der Leyen forte preoccupazione, chiedendo il blocco dell’iter legislativo. Le imprese denunciano difficoltà legate a normative ambigue, elevati costi amministrativi e un rischio di fuga di investimenti e talenti verso mercati meno regolamentati come USA e Cina. Queste condizioni rischierebbero di compromettere la competitività europea e di frenare l'innovazione, ponendo l’Europa in difficoltà nella corsa globale all’IA.
Le imprese evidenziano che le regole attuali risultano complesse e poco chiare, soprattutto sulla classificazione del rischio e i requisiti di conformità, imponendo oneri amministrativi onerosi per piccole e medie imprese. La lettera sollecita maggiore dialogo con le aziende e una normativa più chiara e flessibile, per salvaguardare le ambizioni tecnologiche europee. Questo mette Ursula von der Leyen e la Commissione Europea davanti a una scelta cruciale tra rigore normativo e adattamenti per favorire un ecosistema più competitivo e innovativo. Il contrasto con approcci regolatori più permissivi o centrati sulla sicurezza in altre aree globali contribuisce al difficile equilibrio da trovare.
Sebbene persista un ampio sostegno in Europa alla regolamentazione per garantire diritti fondamentali e sicurezza, le recenti proteste delle aziende sollevano il bisogno di rivedere e bilanciare meglio le norme. I prossimi mesi saranno decisivi per l’eventuale revisione delle disposizioni e l’avvio di un dialogo più inclusivo. Solo attraverso un’intesa condivisa e una regolamentazione efficace ma non eccessivamente restrittiva, l’Europa potrà affermarsi come leader tecnologico nel campo dell’intelligenza artificiale, con un equilibrio tra innovazione e tutela etica e sociale.