
La Scuola Holden tra polemiche e difese: il dibattito sulla retta da 20mila euro e il valore della cultura
La Scuola Holden di Torino, fondata nel 1994 da Alessandro Baricco, è riconosciuta per la sua formazione innovativa nel campo dello storytelling, offrendo un percorso biennale di alta specializzazione che attira aspiranti narratori e professionisti culturali. Tuttavia, la retta di 20mila euro per l'intero corso ha acceso un acceso dibattito sull'accessibilità della cultura nel contesto italiano. Il costo si confronta con università pubbliche e private italiane, posizionandosi in fascia alta rispetto alla media nazionale e rappresentando un vero e proprio investimento, o debito culturale, che non tutti possono sostenere. Un articolo di MowMag ha difeso tale costo richiamando al sistema capitalistico, sottolineando che la cultura a pagamento è una realtà inevitabile e che la scuola offre opportunità attraverso borse di studio, lasciando aperto il diritto di scelta con altri percorsi più economici. La discussione si amplia comparando la Holden con altre scuole private italiane di alto livello, come NABA e IED, che pur avendo rette elevate sono comunque spesso più accessibili. Allo stesso tempo, c'è una critica che denuncia come l'alta retta selezioni un'élite culturale, limitando la meritocrazia e la democratizzazione dell'accesso all'istruzione specialistica, con borse di studio insufficienti e disuguaglianze socioeconomiche persistenti. Il rapporto tra cultura, capitalismo e formazione emerge come nodo centrale, interrogandosi sul ruolo delle istituzioni pubbliche e private nel garantire una cultura di qualità ma accessibile. In definitiva, il caso Holden invita a riflettere su come bilanciare eccellenza, inclusività e giustizia sociale, affinché la cultura non rimanga un privilegio ma una possibilità concreta per tutti, secondo principi costituzionali che sanciscono il diritto all'istruzione e allo sviluppo personale nel nostro paese.