Una svolta dall’editing genetico contro l’obesità

Una svolta dall’editing genetico contro l’obesità

L’obesità rimane una delle sfide più pressanti della medicina moderna, caratterizzata da alti tassi di prevalenza globale e complicanze associate. Gli attuali trattamenti, basati su dieta, farmaci e chirurgia, soffrono spesso di efficacia limitata nel lungo termine e problemi di adesione. Recentemente, uno studio innovativo ha introdotto nei topi una terapia genetica permanente per la perdita di peso, basata sull’editing genetico, aprendo nuove prospettive per la cura di questa condizione.

La terapia riguarda l’inserimento di un gene che produce costantemente la proteina exenatide, una molecola nota per la sua capacità di regolare l’appetito e migliorare il metabolismo del glucosio. Nei modelli murini trattati con questo gene, si è osservata una significativa riduzione dell’assunzione di cibo, una perdita di peso stabile nel tempo e un migliore controllo glicemico, evidenziando un potenziale impatto non solo sul dimagrimento ma anche sulle complicanze metaboliche associate. Questo approccio elimina la necessità di somministrazioni farmacologiche ripetute, migliorando l’aderenza e potenzialmente riducendo gli effetti collaterali.

Nonostante l’entusiasmo, permangono criticità rilevanti, come l’incertezza sulla sicurezza a lungo termine, la variabilità individuale, rischi immunitari e questioni etiche legate alla modifica genética permanente. I risultati sono preliminari, limitati ai modelli animali, ma delineano una possibile rivoluzione nel trattamento dell’obesità. Il futuro richiederà studi clinici approfonditi e un dialogo multidisciplinare per garantire un uso responsabile e sicuro di questa promettente terapia genetica.

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