
Liceo Prati di Trento: allarme su bocciature e ansia
Il Liceo Prati di Trento, storicamente riconosciuto come un'eccellenza nel panorama dell'istruzione trentina, si trova oggi al centro di un acceso dibattito riguardo al suo modello educativo. Contraddistinto da un rigore valutativo severo, il liceo registra una percentuale di bocciature preoccupante: circa uno studente su quattro non raggiunge il diploma, situazione ben al di sopra della media nazionale. Questo clima di forte selettività ha scatenato una serie di segnalazioni da parte di studenti e genitori, che lamentano episodi di ansia, stress e crisi emotive crescenti, evidenziando un ambiente scolastico percepito come eccessivamente pressante e poco attento al benessere psicologico degli studenti.
La Provincia autonoma di Trento, a seguito di un'ispezione, ha ufficialmente riconosciuto come sussista un problema strutturale legato all'eccessivo rigore e alla poca sensibilità emotiva nel contesto scolastico. Ha quindi introdotto un piano di miglioramento che impone una revisione degli approcci didattici e comunicativi, con l'obiettivo di promuovere maggiore empatia, flessibilità e inclusività. Queste nuove linee guida richiedono anche formazione continua per i docenti e un potenziamento dei servizi di supporto psicologico. Tale decisione ha generato reazioni contrastanti, con una parte del corpo docente preoccupata per un possibile abbassamento degli standard formativi, mentre studenti e famiglie accolgono favorevolmente un modello più equilibrato tra eccellenza e benessere.
Il futuro del Liceo Prati è ora segnato da una fase di trasformazione e sperimentazione, con forti incognite. Il caso solleva questioni più ampie riguardanti il sistema scolastico italiano, che deve conciliare l'alta qualità dell'insegnamento con la tutela della salute psicologica degli studenti. La comunità educativa di Trento e le istituzioni sono chiamate a collaborare per superare resistenze e garantire che la scuola rimanga un luogo capace di formare cittadini competenti e sereni. Questo percorso riflette una sfida nazionale, in cui rigorosità e umanità dovranno integrarsi per sostenere una formazione efficace e inclusiva.