Richiesta NASPI e piattaforma SIILS: cresce il disagio tra i docenti precari – L’allarme della Gilda

Richiesta NASPI e piattaforma SIILS: cresce il disagio tra i docenti precari – L’allarme della Gilda

La problematica legata alla richiesta della NASPI da parte dei docenti precari italiani è un tema di grande attualità e rilevanza nel 2025. In particolare, l'introduzione della piattaforma digitale SIILS, pensata per semplificare le procedure di accesso alla NASPI e l'orientamento formativo, ha invece determinato un aumento del disagio. Numerosi insegnanti segnalano malfunzionamenti come errori informatici, difficoltà di accesso e perdita di documentazione, documentando così una situazione di vero e proprio cortocircuito amministrativo che aggrava la condizione di precarietà già vissuta. La Gilda degli Insegnanti ha denunciato formalmente queste criticità, sottolineando che la piattaforma, anziché agevolare, ostacola la fruizione del sostegno economico indispensabile per migliaia di docenti.

La NASPI, istituita nel 2015 come forma di sostegno economico per lavoratori disoccupati involontariamente, riveste un ruolo fondamentale per il personale docente precario, spesso impiegato con contratti a termine o supplenze. Tuttavia, il sistema attuale si dimostra inefficiente soprattutto a causa del malfunzionamento della piattaforma SIILS, della scarsa formazione offerta agli utenti e del carico burocratico eccessivo. Le testimonianze raccolte evidenziano ansia e frustrazione tra gli insegnanti, costretti a tentare ripetutamente la compilazione online con esito negativo e a subire ritardi o mancati riconoscimenti del diritto economico, aggravando la loro condizione di incertezza e vulnerabilità sociale.

Di fronte a ciò, la Gilda degli Insegnanti ha avanzato richieste precise per migliorare la situazione: superamento temporaneo dell’obbligo di utilizzo di SIILS, semplificazione delle procedure, implementazione di assistenza dedicata e formazione mirata, oltre a un percorso di stabilizzazione del personale precario. La riforma strutturale del sistema, oltre a correggere le inefficienze digitali, è vista come essenziale per evitare un aumento del burnout e della sfiducia verso le istituzioni, consolidando così un ambiente scolastico più stabile e funzionale. Il futuro della scuola italiana dipenderà dalla capacità di coniugare tecnologia efficiente, sostegno ai lavoratori e politiche di stabilizzazione lavorativa.

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