
Intelligenza Artificiale: Stallo, Critiche e Rischio Bolla. Quale Futuro per l’Economia?
L'intelligenza artificiale (IA) si trova oggi a un momento cruciale caratterizzato da un rallentamento percepito dopo anni di investimenti intensi e grandi promesse. Il 2023-2025 ha visto flussi di capitali miliardari diretti verso startup e big tech, con aspettative elevate soprattutto su innovazioni come GPT-5, che però ha offerto progressi incrementali piuttosto che rivoluzionari. Esperti come Gary Marcus e Bill Gates hanno espresso critiche sulla sostenibilità e il potenziale reale dell’IA, segnalando limiti tecnologici e aspettative troppo ottimistiche. Nel contempo, aziende come CoreWeave mostrano dati di crescita economica in contrasto con valutazioni di mercato scettiche, mentre cresce il timore di una bolla speculativa paragonabile a quella dot-com degli anni 2000.
Questo clima genera impatti anche sull’economia reale: settori come manifatturiero, sanità e finanza sono strettamente connessi all’IA e rischiano rallentamenti nell’adozione e nell’innovazione, con conseguenze su occupazione e strategia aziendale. La situazione richiede un approccio più prudente e realistico verso l’innovazione, privilegiando investimenti mirati e collaborazione tra pubblico e privato, oltre a una regolamentazione intelligente che bilanci progresso e tutela sociale.
Guardando avanti, l’IA potrebbe evolversi attraverso modelli più ibridi e specialistici, con una crescita più solida e sostenibile rispetto ai boom precedenti. L’appello finale è a una cultura della responsabilità, per evitare che lo stallo attuale si trasformi in crisi, ma diventi invece la base per un’innovazione matura e concreta.