Corea del Sud: una nuova legge per fronteggiare la crisi delle 'università zombie' private

Corea del Sud: una nuova legge per fronteggiare la crisi delle 'università zombie' private

La legge sul supporto alla ristrutturazione delle università private adottata dalla Corea del Sud nel luglio 2026 segna una svolta per il sistema universitario nazionale. Questa normativa nasce per contrastare il fenomeno delle “università zombie”, istituzioni private segnate da drastico calo delle iscrizioni e crisi finanziaria causata principalmente da un declino demografico persistente. Il provvedimento stabilisce un quadro legislativo che consente la chiusura obbligatoria delle università in grave difficoltà, affidando al Ministero dell'Istruzione il compito di monitorare e valutare periodicamente la salute finanziaria degli atenei. La legge include inoltre la previsione di un indennizzo corrispondente al 15% del valore delle attività residue delle università coinvolte, punto innovativo e unico a livello internazionale.

Le università zombie sono definite come realtà accademiche formalmente operative ma incapaci di garantire un’offerta didattica qualitativa e una gestione sostenibile. Il protrarsi della loro attività ha avuto ripercussioni negative sull’intero ecosistema educativo, tra cui la diffusione di titoli di dubbio valore e la perdita di fiducia degli stakeholders. La nuova normativa prevede una procedura articolata di chiusura che include notifiche agli studenti e al personale, trasferimenti assistiti e strumenti di tutela occupazionale, mitigando così gli impatti sociali e garantendo una transizione equilibrata.

L’impatto socio-economico del provvedimento è significativo anche per le comunità locali, spesso legate agli atenei per motivi culturali ed economici. Il governo ha previsto misure di sostegno dedicate, volte a riconvertire le infrastrutture e sostenere lo sviluppo territoriale. L’introduzione di questa legge è stata accolta con un dibattito acceso e presenta spunti di interesse per altri paesi che affrontano problematiche simili, posizionando la Corea del Sud come possibile modello di riferimento nella gestione delle crisi universitarie private.

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