Svelata l'origine delle ondate di calore nel Mediterraneo: una svolta nella ricerca climatica

Svelata l'origine delle ondate di calore nel Mediterraneo: una svolta nella ricerca climatica

Negli ultimi decenni, le ondate di calore nel Mediterraneo si sono intensificate in frequenza, durata e impatto, alterando ecosistemi marini e attività umane come pesca e turismo. Fino a poco tempo fa, le cause esatte di questo fenomeno erano solo parzialmente comprese, spesso attribuite a vari fattori atmosferici e oceanici con differenti ipotesi contrastanti. Lo studio condotto dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) ha rappresentato una svolta importante identificando i meccanismi fisici sottostanti a questi eventi estremi. Attraverso l’analisi di quaranta anni di dati climatici — meteorologici, oceanografici e satellitari — dal 1982 al 2022, i ricercatori hanno messo in evidenza come condizioni atmosferiche specifiche su scala continentale, in particolare dorsali subtropicali e venti deboli, scatenino il riscaldamento anomalo delle acque superficiali. Questi venti di bassa intensità limitano il rimescolamento e la dispersione del calore, concentrandolo negli strati superficiali, mentre le alte pressioni africane favoriscono un clima stabile e soleggiato, amplificando gli effetti. Questo circolo vizioso porta a un aumento significativo della probabilità di ondate di calore marine, soprattutto nel periodo estivo tra giugno e settembre, e nelle aree centrali e occidentali del bacino.

Lo studio CMCC ha inoltre evidenziato come l’intensificazione e la crescente frequenza di questi episodi siano strettamente legate ai cambiamenti climatici globali, con il Mediterraneo ormai considerato un hotspot di stress climatico. Le conseguenze si manifestano su più livelli: gli ecosistemi marini risentono di perdite di biodiversità causate da morie improvvise di specie sensibili come coralli e pesci, l’economia locale sperimenta diminishion significative nella pesca e rischi per il turismo a causa di fioriture algali, e la salute pubblica è minacciata da patogeni e specie infestanti. Questi impatti convergono nel richiedere una gestione attenta e tempestiva per limitare i danni ambientali, sociali ed economici.

In vista di queste sfide, la ricerca ha favorito lo sviluppo di approcci integrati per la previsione e mitigazione delle ondate di calore nel Mediterraneo. Sistemi di allerta precoce basati su dati satellitari e modelli matematici, insieme a strategie di gestione sostenibile delle coste e politiche di riduzione delle emissioni di gas serra, rappresentano strumenti fondamentali per aumentare la resilienza della regione. La collaborazione internazionale e il coinvolgimento delle comunità locali sono inoltre elementi chiave per tradurre le scoperte scientifiche in azioni concrete. In conclusione, la comprensione precisa delle cause atmosferiche alla base di questi eventi estremi costituisce un passo fondamentale per affrontare la sfida climatica mediterranea e preservare il fragile equilibrio ecologico e socioeconomico di questo territorio unico.

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