La scuola contro l’invasione digitale: Lyotard, la narrazione e come arginare la tentazione del cellulare

La scuola contro l’invasione digitale: Lyotard, la narrazione e come arginare la tentazione del cellulare

L’introduzione del divieto dell’uso del cellulare nelle scuole italiane, voluto dal ministro Valditara, nasce dal crescente problema della dipendenza digitale tra gli adolescenti, che trascorrono mediamente sette ore al giorno online, spesso immersi in dispositivi mobili. Questo fenomeno ha profonde ripercussioni sulla didattica: distrazioni continue, calo delle performance scolastiche, difficoltà relazionali e riduzione delle abilità di ascolto e comunicazione autentica sono effetti evidenti. La scuola si trova dunque davanti alla sfida di ripensare profondamente il proprio ruolo e le strategie educative per restituire centralità all’esperienza di apprendimento e alla relazione umana più autentica, in un contesto marcato da una realtà iperconnessa e frammentata.

Secondo il filosofo Jean-François Lyotard, nella società postmoderna il sapere rischia di frammentarsi in micro-narrazioni disperse che minano l’orizzonte comune di senso. La scuola può utilizzare la forza della narrazione come strumento fondamentale per ricostruire legami sociali e dare spessore all’esperienza educativa, insegnando agli studenti a riconoscere la seduzione delle narrazioni digitali e a costruire racconti che promuovano consapevolezza, dialogo e cooperazione. Alcune strategie pratiche suggerite comprendono l’istituzione di aule "digital detox", laboratori narrativi, compiti di realtà senza affidamento al cellulare, peer education e formazione di docenti e famiglie, favorendo un’educazione digitale consapevole e condivisa.

Infine, affrontare efficacemente la questione dell’addiction da smartphone richiede un impegno collettivo tra scuola, famiglia e comunità educante, con la costruzione di un patto educativo solido. La narrazione, intesa come racconto educativo che rigenera, è strumento prezioso per favorire benessere, empatia, pensiero critico e socialità autentica, consentendo alla scuola di recuperare la sua funzione originaria di comunità generatrice di senso. Solo attraverso una sinergia tra educazione, responsabilità digitale e progettualità condivisa si potrà guidare i giovani verso un uso equilibrato e maturo della tecnologia, superando la tentazione del cellulare e promuovendo un’esperienza scolastica di maggiore qualità e significato.

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