Libri di testo 2025: la spesa per famiglia supera i 700 euro tra rincari e indagini Antitrust

Nel 2025, le famiglie italiane affrontano una spesa media di oltre 700 euro per figlio per libri di testo e kit scolastico, con un aumento medio del 5% rispetto all'anno precedente. Questo peso economico include libri, dizionari e materiali scolastici, risultando sempre più problematico per i bilanci familiari, specialmente per sistemi mono-reddito o con più figli a carico. L’aumento dei prezzi è sostenuto da fattori quali continui aggiornamenti editoriale poco sostanziali, politiche di mercato delle case editrici, inflazione e nuovi richiami a testi con contenuti digitali integrati, che riducono la possibilità di riutilizzo e vendita dell’usato. L’Antitrust ha avviato un’indagine per verificare eventuali pratiche anticoncorrenziali nel settore editoriale, dato che tali aumenti non si riflettono in un miglioramento significativo della qualità didattica.

Uno degli elementi più critici è rappresentato dalla ripubblicazione annuale di manuali con modifiche minime, impedendo la circolazione e il riuso di testi usati, aggravando così la spesa. Le famiglie dedicano fino al 44% del loro budget mensile solo per questa voce, con punte di 80% nei casi più vulnerabili. Le scuole superiori, in particolare nei percorsi tecnico-professionali, registrano costi maggiori rispetto alle medie, mentre il kit scolastico può variare da 60 a 150 euro, contribuendo all’impatto complessivo.

Per contenere la spesa, le famiglie possono adottare varie strategie: acquisto di libri usati o lo scambio tra studenti, approfittare di bonus e agevolazioni regionali, utilizzare versioni digitali o miste dei testi, e pianificare acquisti di materiali in promozione o tramite piattaforme online comparative. Serve però un impegno coordinato tra istituzioni, scuole ed editori per promuovere la trasparenza, limitare le edizioni ridondanti e sostenere forme di circolazione di libri usati, garantendo così maggiore equità e accessibilità al diritto allo studio.