Educazione civica a scuola: l'Europa accelera su nuove riforme a partire da Serbia e Polonia
L'educazione civica ha acquisito un ruolo centrale nell'istruzione europea, rispondendo a sfide globali come digitalizzazione e coesione sociale. L'Italia ha anticipato questa tendenza con l'introduzione obbligatoria della materia dal 2019, integrando un curriculum interdisciplinare che promuove i valori democratici e la cittadinanza attiva. Nei prossimi anni, Serbia e Polonia si uniscono a questo percorso con riforme strutturali che includono l'educazione civica e alla salute come materie obbligatorie, puntando su innovazione, inclusività e formazione docente. Queste iniziative mirano a sviluppare competenze trasversali come pensiero critico, partecipazione democratica e benessere, affrontando anche temi della cittadinanza digitale e multiculturale. La Banca Mondiale sostiene la Serbia con un significativo finanziamento per supportare la formazione insegnanti, infrastrutture e risorse digitali, mentre la Polonia rinnova i programmi con didattica attiva e valutazioni basate su progetti. Tuttavia, le riforme affrontano critiche e sfide legate alla sostenibilità, omogeneità e rispetto delle diversità nazionali. L'evoluzione attuale suggerisce la formazione di un modello europeo condiviso di educazione civica, con standard comuni ma flessibili, che prepari i giovani a essere cittadini consapevoli, solidali e digitalmente responsabili, superando le differenze nazionali per fronteggiare le sfide globali del futuro.