Emergenza cattedre vacanti in Trentino: la scuola di fronte a una carenza strutturale di docenti
L'anno scolastico 2025/2026 in Trentino si apre con un'emergenza evidente: sono circa 800 le cattedre vacanti tra scuole primarie, medie e superiori, accompagnate da una situazione di precariato che coinvolge oltre 2.500 docenti. Questa crisi strutturale del sistema scolastico locale evidenzia un problema radicato, con ripercussioni significative sulla qualità dell'insegnamento e una marcata carenza soprattutto nel settore del sostegno agli studenti con bisogni educativi speciali. Le cause principali includono un numero insufficiente di concorsi, salari poco competitivi e un sistema di reclutamento poco efficiente. I sindacati hanno sollevato l’allarme e sollecitano un intervento rapido e organico, mentre l’amministrazione provinciale tenta di contenere la situazione con misure straordinarie.
Un aspetto critico riguarda gli insegnanti di sostegno, con almeno 260 posti scoperti, che mettono a rischio l’inclusione scolastica e i diritti di studenti con disabilità. La mancanza di personale adeguatamente formato aumenta lo stress sulle famiglie e mina la qualità del percorso educativo. L’instabilità contrattuale, le frequenti supplenze e il carico lavorativo elevato riducono la motivazione degli insegnanti e compromettono la continuità didattica, con conseguenze anche per l’organizzazione scolastica e l’efficacia del sistema.
Per uscire da questa condizione, è necessaria una riforma strutturale che preveda un incremento stabile dell’organico, concorsi più frequenti e attrattività lavorativa migliorata, specialmente nella formazione e remunerazione. Il confronto con altri Paesi europei evidenzia come solo investimenti a lungo termine e programmazioni coerenti possano garantire stabilità e qualità nel corpo docente. Nel breve termine, le soluzioni passano per una chiamata rapida dei precari e una gestione più snella delle assegnazioni, ma senza una pianificazione a lungo termine la crisi rischia di perpetuarsi, causando gravi ripercussioni per studenti, famiglie e territorio trentino.