Macron e la Francia tra difficoltà interne e relazioni europee: lo spread Italia/Francia come cartina di tornasole

Macron e la Francia tra difficoltà interne e relazioni europee: lo spread Italia/Francia come cartina di tornasole

Nel 2025, Emmanuel Macron, rieletto presidente francese, affronta un complesso scenario interno ed europeo. Nonostante la sua influenza nel nominare Christine Lagarde alla BCE, i conti pubblici francesi restano problematici, con un debito sopra il 110% del PIL e deficit oltre il 3% previsto dai parametri europei. La crescita economica debole, la spesa pubblica elevata e l’incertezza politica interna, dovuta anche a sconfitte elettorali e al malcontento sociale, aggravano la situazione. La BCE, guidata da Lagarde con una politica monetaria più flessibile, ha comunque dovuto adottare misure restrittive per contrastare inflazione e frammentazione dei mercati. L’alleanza Francia-Germania tra Macron e Scholz appare più una necessità che una partnership strategica, data la divergenza su temi cruciali quali bilancio, energia e industria. Un fenomeno emblematico è il drastico calo dello spread tra Italia e Francia, da 184 a 12,8 punti, indicatore simbolico della perdita del tradizionale vantaggio competitivo francese e segnalo di un mutamento profondo nella percezione dei mercati. In tale contesto, la crisi francese ha impatti significativi sull’Unione Europea, evidenziando la fragilità della leadership di Macron e sollevando interrogativi sul futuro ruolo della Francia nel progetto europeo.

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