
Stalagmiti e Siccità: Le Prove Scientifiche Dietro il Crollo della Civiltà Maya nell’Età Classica
Il collasso della civiltà Maya tra il IX e X secolo d.C. rappresenta un complesso insieme di eventi storici e ambientali. Recenti ricerche, basate sull'analisi chimica di una stalagmite proveniente da una grotta dello Yucatán, collegano direttamente questo declino a otto periodi di siccità prolungata. L'analisi isotopica dell'ossigeno intrappolata nella stalagmite ha permesso di ricostruire con precisione la cronologia delle precipitazioni, evidenziando una lunga fase di aridità culminante in una crisi idrica di tredici anni. Questo clima avverso minò gravemente l'agricoltura e i sistemi idraulici dei Maya, causando fame, conflitti socio-politici, migrazioni e abbandono delle città-stato, portando al definitivo collasso della loro civiltà. Questi risultati rafforzano il ruolo cruciale degli eventi climatici nel destino delle società precolombiane e sottolineano l'importanza della interdisciplinarità tra archeologia, geochimica e climatologia per comprendere le dinamiche antiche. Le evidenze fornite dalla stalagmite sono una testimonianza eloquente della vulnerabilità delle civiltà antiche ai cambiamenti climatici e offrono spunti rilevanti per la nostra epoca contemporanea, caratterizzata da sfide ambientali globali.